Futuro dell'Ortomercato di Milano, grossisti su due fronti

I vertici di Acmo hanno incontrato Sogemi. «Serve mettersi in gioco»

Futuro dell'Ortomercato di Milano, grossisti su due fronti
Restyling dell'OrtoMercato di Milano, la "nuova" Associazione commercianti (Acmo) ha incontrato martedì i vertici della società di gestione Sogemi per visionare il progetto di ristrutturazione: un investimento da 50 milioni di euro per ammodernare, finalmente, la struttura mercatale della metropoli lombarda. 

Le parti si sono date appuntamento ora a mercoledì 29 marzo, quando i vertici di Acmo - costituita nei giorni scorsi e di cui fanno parte Alma, Spreafico, Gala Fruit, F.lli Rebuffini, Gandolfo e Ortofrutta Bolognese - esprimeranno le proprie considerazioni che si andranno ad aggiungere a quelle dell'altra organizzazione grossista, Ago-Fedagro. Ad aprile il progetto approderà in Comune per le relative delibere; entro fine anno dovrebbero essere emanati i bandi e nel giro di tre anni il lifting alla "cittadella" dell'ingrosso milanese (che verrà dotata di piattaforme logistiche in grado di garantire la catena del freddo e accoglierà generi diversi dall'ortofrutta) potrebbe concludersi.

"La nostra associazione è composta da imprese strutturate che vogliono dialogare per trovare la soluzione migliore e sono disposte a mettersi in gioco", spiega il consigliere di Acmo Alberto Albuzza. "In Ago convivono un centinaio di realtà dalle diverse dimensioni ed esigenze e per alcune di loro, vuoi per  i numeri, vuoi per una questione di ricambio generazionale, sarà difficile impegnarsi negli investimenti che si renderanno necessari. Senza aggregazioni i piccoli non hanno futuro. E per alcune imprese, magari a fine corsa, il Mercato va bene così come è ora. Mentre noi riteniamo fondamentale guardare avanti e trovare una sintesi".  

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