Tra ibridi e nemici dichiarati dell'ortofrutta

Dagli integratori alimentari alla Coca Cola impazza la corsa al salutismo

Tra ibridi e nemici dichiarati dell'ortofrutta
Da quando scrissi "Integratori alimentari nemici striscianti dell'ortofrutta" meno di tre anni fa, la categoria "concorrente", che avevo definito "silenziosa", si è alzata in piedi e ha iniziato a scandire chiaramente i concetti. Sostenium, un integratore alimentare Menarini, noto per la sua campagna "I colori della salute mix 5", ricorda a gran voce l'importanza delle famose cinque porzioni di frutta e verdura al giorno aggiungendo esplicitamente: "Se non riesci a mangiarle sempre, per integrarle, bevile". Della serie "se non l'avevate capito, siamo proprio prodotti sostitutivi". Ed è stato eletto a gran voce "Prodotto dell'anno" da oltre 12mila consumatori intervistati da Iri.



Nuovi "mostri" all'insegna della salute

Sempre più categorie stanno cercando di ibridarsi con elementi funzionali propri di frutta e verdura e del mondo vegetale più in generale. Un esempio eclatante? Il settore beverage, con addizione di vitamine e perché no, anche di fibre. È questo il singolare caso di Coca Cola Plus che sta per essere lanciata sul mercato nipponico, con tante fibre aggiunte e la promessa dell'azienda americana di aiutare a contenere l'assorbimento dei grassi e dei trigliceridi. Il prodotto è stato addirittura certificato dal governo giapponese come Fosho, ossia alimento per usi salutistici specifici.

Ma l'ortofrutta resta sui blocchi per la corsa al benessere?

Nella corsa all'associazione di salutismo e benessere l'ortofrutta non è da meno, basti vedere il boom dei superfood. Ne sono esempio virtuoso anche varie categorie quali IV gamma e frutta secca ed essiccata che utilizzano al meglio (ad eccezione di rari casi) i claim salutistico-nutrizionali ammessi dall'Unione europea. Poi c'è chi si spinge un po' più in là e per "donare" ulteriore linfa salutistica al proprio prodotto, si concede un aiutino per raggiungere il traguardo addizionando ulteriori nutrienti, solitamente vitamine, magari depauperati durante il processo di produzione.

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L'esperimento di Innocent, colosso inglese produttore di smoothie, di segmentare per funzioni salutistiche e addizionare nutrienti deve aver dato i suoi riscontri a livello commerciale. Con un recente raddoppio di referenze proposte al mercato (da tre a sei), con questa nuova linea Innocent lega ai propri prodotti i concetti di energia, ricarica, vigore, sollievo e apporto proteico. Plus garantiti da un aiuto proveniente dal mondo delle leguminose per le proteine e dalle vitamine aggiunte per tutte le altre diciture nutrizionali. 

Dove collocare un prodotto del genere all'interno del negozio? Si può ancora considerare ortofrutta?

Punto di contatto oppure scontro diretto?

Quando si segmenta e si rincorre lo stesso trend, si rischia il punto di contatto. Visti i confini sempre più deboli del reparto ortofrutta e i tassi di crescita degli integratori alimentari, in un futuro non troppo lontano non ci sarebbe da meravigliarsi se trovassimo vicino allo scaffale dedicato agli agrumi un piccolo espositore pop up con tanti blister colorati. Abbiamo visto che il settore degli integratori si è già spogliato dalla sua timidezza in comunicazione: il prossimo passo potrebbe quindi essere breve. Bisogna comunque ricordare che la prima a sconfinare con frutta secca ed essiccata in farmacia è stata proprio l'ortofrutta.

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