Trentino Frutticolo Sostenibile, tutti i numeri del progetto

Trentino Frutticolo Sostenibile, tutti i numeri del progetto
Il progetto Trentino Frutticolo Sostenibile continua con nuovi programmi e obiettivi, forte dei primi risultati frutto del lavoro di una filiera coesa, coordinata e consapevole. Se il consuntivo della campagna 2016 sulla corretta applicazione dei disciplinari di produzione integrata ha visto 7.080 controlli effettivi, con la rilevazione di un 98,22% di conformità, per il 2017 il programma prevede l’innalzamento di questa soglia portandola al 99%, con l’introduzione ulteriore di una prima verifica del rispetto del Pan sulle misure per l’impiego sostenibile dei prodotti fitosanitari nelle zone frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili.

La corretta tenuta del quaderno di campagna ci si attende passi da un 95,83% ad almeno il 97% di conformità, mentre l’area massima possibile ammessa per l’impiego del diserbo chimico dovrà ridursi dal 50% al 33% della superficie coltivata, con una diminuzione di un terzo delle sostanze utilizzate. Netto l’impegno sul fronte dei fitosanitari che vede un nuovo e forte ampliamento delle aree con divieto di utilizzo del Clorpirifos-etile in Valle di Non e l’indirizzo tecnico verso sostanze attive alternative in altre zone frutticole del Trentino. Sul tema dibattuto dei caricabotte sarà coinvolta la Federazione provinciale consorzi miglioramento fondiario e irrigazione, nonché gli stessi gestori, nell’installazione di 320 cartelli e nell’adeguamento di 40 caricabotte critici in base alle linee guida predisposte da Appa, con costi condivisi con il consorzio Vini del Trentino. Incrementate significativamente anche le attività formative che coinvolgeranno i frutticoltori per un totale di quasi 25mila ore di formazione solo per la sicurezza alla guida delle trattrici, mentre altrettante settemila ore saranno destinate ai corsi per la certificazione Global Gap. Proseguono poi le varie attività di sperimentazione condivise con la Fondazione Mach su temi a indirizzo ambientale, con un investimento complessivo di oltre un milione di euro.



"Come annunciato nel marzo dello scorso anno all’avvio del progetto sostenibilità, e dopo la presentazione dei primi risultati lo scorso dicembre, proponiamo per la seconda volta gli obiettivi di lavoro del sistema frutticolo, rappresentato in Apot anche per il 2017. Questo ci consentirà a fine anno di tirare nuove somme da commentare assieme, caratterizzando un percorso che deve continuamente aggiungere qualità e progresso all'agricoltura ed al Trentino - dichiara Ennio Magnani, presidente Apot. "La spinta verso il biologico ne è un segnale, ma ricordiamoci che l'obiettivo finale è un Trentino sostenibile, dove possano incontrarsi le sensibilità produttive del Biologico e di altre tecniche di produzione qualificate, così come le necessità dei diversi settori produttivi. Crediamo che questo metodo, aperto e basato su serietà e dialogo, sia da previlegiare non solo per il contributo fattivo ai problemi che incontriamo, ma anche per un rasserenamento del livello di confronto fra le diverse componenti agricole e sociali".



Il Progetto Trentino Frutticolo Sostenibile ha dimostrato quindi la sua concretezza e fattibilità già nel suo primo anno di vita, con la ferma intenzione di proseguire con altrettanti ambiziosi programmi ben documentati nel primo bilancio di Sostenibilità 2016, in uscita il prossimo maggio, con inclusi gli obiettivi 2017 quali la riduzione delle non conformità, l’attivazione di un progetto biodiversità del territorio frutticolo trentino, progetto Pei – Meleto Pedonabile Sostenibile, presentato da una rete d’imprese composta di Apot, Cif e Fem - e di progetti intersettoriali condivisi con un possibile coinvolgimento del settore viticolo. Prosegue poi il progetto Apple&Berry del Consorzio di ricerca e innovazione Apot-Fem per la ricerca di varietà resistenti come Opal, Galant e la recentissima Isaaq.

"In questo secondo anno di attività, il progetto Trentino Frutticolo Sostenibile si sta dimostrando uno strumento fondamentale non solo per comunicare le eccellenze della frutticoltura trentina nei tre ambiti della sostenibilità, ma anche per programmare uno sviluppo concertato con tutti i portatori di interessi degli aspetti ambientali, economici e sociali della sostenibilità – afferma Roberto Della Casa, docente universitario e managing director della società di ricerche Agroter, nonché curatore della pubblicazione. “Comunicare pubblicamente gli obiettivi da raggiungere a inizio anno, per verificarli alla fine, evidenzia anche la grande forza organizzativa e professionale dei frutticoltori trentini e il loro senso di responsabilità verso il territorio in cui vivono e lavorano”.

Fonte: Ufficio stampa Apot