I superfood «vincono» sulle medicine

Per Nielsen il 40% degli italiani aumenterà i consumi di frutta e verdura

I superfood «vincono» sulle medicine
Per un italiano su tre i superfood possono sostituire alcuni farmaci e medicine. E' quanto emerge dallo studio "Health/Wellness: food as medicine" di Nielsen, condotto tra luglio e settembre 2016 su un campione di 30mila utenti web in 63 Paesi, con lo scopo di analizzare l'evoluzione degli stili alimentari e cogliere nuovi trend in anticipo.

Le noci, come evidenzia la ricerca, sono l'alimento ortofrutticolo preferito dagli italiani, con il 49% degli intervistati che le consuma con regolarità. In seconda posizione si classificano i fagioli (47%), a testimoniare la tendenza alla ricerca di fonti alternative di proteine rispetto alla carne. Facendo invece riferimento alla consapevolezza sui superfood, quasi sette italiani su dieci (68%) sono convinti che il goji (nella foto) possa essere utilizzato a scopo curativo, come multivitaminico naturali, per sostenere il sistema immunitario e/o per regolare la glicemia. Tra i grandi Paesi europei, sottolinea Nielsen, la Penisola è in prima posizione per il consumo di queste bacche: il 16% degli intervistati contro meno del 6% in Germania, Gran Bretagna e Spagna. Il secondo superfood ritenuto più salutare è la curcuma, spezia giudicata benefica dal 62% degli italiani. Il 27% degli italiani consuma spesso anche il mirtillo.

Come varierà la dieta in futuro?

"Alla domanda - contenuta nello studio - su come si intenda variare l'alimentazione nei prossimi 12 mesi, il 40% risponde che consumerà più frutta e verdura, il 29% ridurrà il consumo di alimenti ricchi di zuccheri, il 29% ridurrà i dolciumi, il 27% ridurrà il consumo di alimenti a elevato contenuto di grassi saturi e insaturi, il 25% consumerà porzioni ridotte, il 23% mangerà snack meno frequentemente, il 22% ridurrà il consumo di alimenti ad alto contenuto di carboidrati, il 20% mangerà più riso o cereali, il 19% mangerà più superfood, mentre il 25% non intende modificare le proprie abitudini alimentari".



In Gdo più comunicazione e ampliamento delle gamme

Le interviste segnalano inoltre che il 42% degli italiani vorrebbe ricevere maggiori informazioni sui superfood, mentre il 32% ha difficoltà ad acquistare alimenti salutistici nei negozi della propria zona, anche se il 30% si dice soddisfatto dell'assortimento trovato. Per Nielsen, pertanto, i retailer della Penisola dovrebbero impegnarsi per comunicare correttamente ai consumatori informazioni su come includere cibi salutari nella dieta e, al contempo, ampliare le categorie di prodotto disponibili sugli scaffali.

"Questi dati - aggiunge la ricerca - sono tanto più significativi in prospettiva tenendo conto che ben tre intervistati su quattro sono convinti di voler apportare cambiamenti alla propria dieta, dato sensibilmente superiore a quanto riscontrato in Francia (65%), Gran Bretagna (64%) e Germania (61%)".

Snack e bevande: per il 64% degli italiani è opportuno evitare zuccheri aggiunti

Per quanto riguarda gli snack, il 31% degli italiani preferisce frutta e verdura a fronte di un 36% ancora legato ai prodotti dolcificati artificialmente. "Il 58% del campione chiede una lista di ingredienti semplici negli snack, il 38% è attento alla quantità e alla qualità degli zuccheri e il 64% ritiene sia opportuno evitare gli zuccheri aggiunti nel corso del processo di lavorazione". Per le bevande, inoltre, il 13% intende comprare in futuro più succhi 100% frutta.

Etichette e web primi strumenti di informazione

Relativamente al packaging, il 48% degli intervistati legge con particolare attenzione le etichette nutrizionali, che rappresentano il mezzo fondamentale di verifica della genuinità degli ingredienti per il 34% degli italiani. "I dati riscontrati in Italia - conclude Nielsen - sono allineati con quelli degli altri Paesi. Oltre a packaging ed etichette, si evidenzia che il 21% degli intervistati dichiara di ricorrere direttamente al parere di medici, famigliari e siti web sulla salute, il 20% fa ricorso a dietologi o a riviste, il 14% a programmi televisivi o alle etichette sugli scaffali, il 10% a blog dei consumatori".



Il commento dell'Ad Giovanni Fantasia

"L'atto di mangiare ha un indiscutibile valore culturale ed etico - commenta Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen Italia - Negli ultimi anni abbiamo visto comparire sugli scaffali del supermercato prodotti appartenenti a culture alimentari completamente diverse dalla nostra. Questo dato dev'essere interpretato dal mondo della distribuzione come un'esortazione a definire e attuare strategie produttive sempre più in linea con le indicazioni emergenti dagli studi scientifici sul rapporto tra alimentazione, stili di vita e salute. Sono opportuni anche nuovi approcci informativi che contribuiscano alla promozione di una dieta sana".

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