Attualità
Freddo e grandine, «danni ingenti all'ortofrutta»
Chicchi di grandine grassi come noci hanno colpito pesantemente ortaggi, cereali e frutteti in piena fioritura in Emilia Romagna mentre nelle Marche distrutti anche ettari coltivati a pisello ma la situaizone è difficile anche in Veneto la grandine ha colpito le coltivazioni di Radicchio di Chioggia Igp, uno dei prodotti vanto dell’agricoltura regionale mentre nella zona di Venezia una tromba d’aria ha distrutto alcune serre ed a Vicenza le grandinate hanno distrutto interi vigneti di merlot, raboso e cabernet ed ora il gelo ha piegato interi vigneti compromettendo nella zona dei Colli Berici il 70-80% del raccolto secondo la Coldiretti.
A Padova le gelate hanno interessato i vigneti dei Colli Euganei nelle zone più basse ed esposte, colpendo soprattutto le piante più piccole e più giovani e le varietà come glera, moscato giallo e raboso. Nella Pianura Padana – continua la Coldiretti - la brina è scesa sugli ortaggi a pieno campo non protetti da serre come ad esempio lattughe ma anche fagiolini e pomodori appena trapiantati.
Emilia Romagna, al lavoro per quantificare i danni
I tecnici dei Servizi territoriali agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna sono intanto al lavoro per la delimitazione delle aree maggiormente colpite dalle violente grandinate, accompagnate da forti venti e nubifragi, che si sono abbattute nei giorni scorsi in diverse zone del territorio regionale, da Modena sino alla Romagna, causando ingenti danni alle colture e alle strutture agricole.
L’obiettivo è arrivare al più presto ad una esatta quantificazione delle perdite subite dagli agricoltori, per verificare la possibilità di un intervento contributivo per il ristoro dei danni. Ma – precisano i tecnici della Regione - l’intervento del Fondo di solidarietà scatta solo in caso di eventi calamitosi non assicurabili. Sono assicurabili, e quindi non coperti dal Fondo, i danni causati alle colture e alle strutture aziendali da grandine, vento forte ed eccesso di pioggia.
L’intervento del Fondo, tra l’altro, è previsto soltanto quando il danno provocato dalla calamità supera il 30% della produzione lorda vendibile (Plv) del triennio precedente o del quinquennio precedente, con esclusione in questa seconda ipotesi delle due annualità che hanno fatto registrare la Plv più alta e più bassa.
“Il nostro personale tecnico- assicura l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- si è subito mobilitato con sopralluoghi diretti per accertare l’effettiva consistenza delle distruzioni in campagna, anche sulla scorta delle segnalazioni pervenute delle organizzazioni agricole. Non appena conclusa questa verifica, se ricorreranno le condizioni saremo solleciti nella richiesta di attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, che prevede la concessione di aiuti diretti alle imprese danneggiate sotto forma di contributi in conto capitale e/o prestiti quinquennali a tasso calmeriato, nonché agevolazioni nel pagamento dei contributi previdenziali”.
"Esclusa questa strada- conclude l’assessore- va tuttavia precisato che i danni causati dagli eventi calamitosi dei giorni scorsi possono comunque rientrare nella casistica prevista dalla legge 296/2006, per la concessione del trattamento di integrazione salariale e di sgravi fiscali sul reddito agrario e dominicale”.
Secondo una prima stima i danni in campagna hanno riguardato soprattutto frutteti e vigneti, campi di grano, cipolle ed erba medica.