Il porto di Venezia punta sull'intermodalità

Unico in Italia a utilizzare anche la via fluviale, aderisce all'Alis ed espande i traffici

Il porto di Venezia punta sull'intermodalità
L'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Settentrionale, ente che gestisce il porto di Venezia, entra in Alis, l'Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile nata alla fine dello scorso anno con l'obiettivo di promuovere il trasporto intermodale in Italia facendone conoscere i vantaggi alle aziende che operano nel settore dell'autotrasporto. 

L'annuncio è stata fatto dal presidente dell'Autorità Pino Musolino nel corso del convegno organizzato nei giorni scorsi a Verona da Alis in collaborazione con l'Interporto Quadrante Europa. L'incontro è stato l'occasione per evidenziare il ruolo fondamentale dei porti all'interno nella filiera logistica e di come questi possano essere il nodo cruciale capace di fare da trait-d'union tra le soluzioni di trasporto sostenibili combinando l'uso delle diverse modalità nave-ferrovia-strada. 

In questo contesto Musolino ha ricordato che Venezia oggi è il porto più intermodale d'Italia, l'unico che alla movimentazione congiunta via nave e ferrovia aggiunge anche la modalità fluviale. Solo a marzo 2017 sono state movimentate via chiatta più di 1.600 tonnellate di merce dalla Lombardia al porto di Venezia per poi imbarcarsi da qui per la Cina. Un servizio apprezzato anche dall'Ue che ha inserito la tratta Venezia-Mantova lungo l'asta del Po nel Corridoio Mediterraneo della rete Ten-T contribuendo a sviluppare anche servizi regolari nei settori container, siderurgico e chimico. Un servizio sostenibile perché ad ogni chiatta (pari a 60 container o 60 camion) corrisponde un risparmio di oltre 600 euro di "costi esterni" e un risparmio in termini di emissioni di anidride carbonica pari a 60,31 tonnellate rispetto al trasporto su gomma.

Per Venezia però l'intermodalità significa anche aver costruito una rete che sfrutta un mix efficiente tra ro-ro (traghetti) e ferroviaNel 2016 il traffico ferroviario a Venezia ha fatto segnare 2,24 milioni di tonnellate trasportate in treno e circa 90mila carri movimentati, pari a 7.140 treni. Nel primo trimestre 2017 si è registrato un più 2,5% rispetto al trimestre record dell'anno scorso.

Una simbiosi tra ferrovia e trasporto marittimo realizzata grazie all'impegno di compagnie come Grimaldi che hanno creduto e investito su Venezia valorizzando appieno il terminal dedicato alle Autostrade del Mare a Fusina e aprendo servizi settimanali da Venezia verso la Grecia oltre allo storico collegamento con Egitto, Israele e Cipro

"Per il futuro - ha dichiarato Musolino al convegno di Verona - guardiamo con interesse all'aumento delle linee intra-mediterranee, sia rafforzando la relazione con l'Egitto sia preparandoci a riattivare - non appena i conflitti accenneranno a risolversi - le linee con il mercato libico e la Siria, diventando un partner efficiente per quelle imprese del territorio che esportano Made in Italy e quelle che importano generi alimentari. Vanno sfruttati e potenziati i corridoi totalmente intermodali che già oggi collegano la Grecia con Venezia via mare per poi raggiungere in treno i mercati del Nord Europa".  

Il porto di Venezia si candida sempre più come gateway europeo per i flussi commerciali da e verso l’Asia. Le aziende che operano a Marghera sono più di un migliaio per un totale di 13.560 addetti.