Mazzini: «L’innovazione c’è ma si sente poco»

Riflessioni del manager di Coop Italia. «Pronti ad agire direttamente»

Mazzini: «L’innovazione c’è ma si sente poco»
“Quest’anno Macfrut apre all’insegna dell’innovazione e questo è positivo, perché è un segnale che, finalmente, il settore ortofrutticolo si sta rinnovando”. Inizia così la riflessione sul comparto di Claudio Mazzini, direttore Freschissimi di Coop Italia.

“Al di là di quanto si legge in giro, questo settore è complicato e i dati sono difficili da rilevare – continua Mazzini – Si rischia di dare interpretazioni sbagliate e, quel che è peggio, di indurre riflessioni errate anche da parte delle aziende. Abbiamo un deficit importante in termini di innovazione e anche di fondamentali, i back to basic”.

La nota positiva arriva dagli ultimi mesi del 2016 e dall’inizio di quest’anno. “Stiamo assistendo – dice il manager di Coop Italia – a una serie di innovazioni (ad esempio zuppe, burger, prima gamma evoluta, ndr) che mostrano interessanti trend di crescita, sia a valore che a volume, ma c’è un ma. Purtroppo, il tutto avviene ignorando spesso le logiche di categoria e di posizionamento orizzontale dei prezzi”.

Il cuore dell’assortimento è il tema centrale. “La prima gamma continua la sua deriva qualitativa – spiega Mazzini – e mercati importanti stanno continuando a perdere quote. Siamo arrivati a prodotti che hanno rese ottime e si conservano benissimo, ma nessuno spende soldi per comprarli. Perché non sono buoni”.

Insomma, come si dice, l’intervento è andato bene, ma il paziente è morto. E, nel Macfrut dell’innovazione, che inizia mercoledì a Rimini, Mazzini vorrebbe vedere un’innovazione “secondo le logiche del mercato e nel rispetto dei fondamentali”.
“La grande sfida - aggiunge - sarà arrivare al prodotto buono a un prezzo conveniente per tutti. Vale a dire, utile per chi lo produce, per chi lo distribuisce, per chi lo vende e soprattutto, per chi lo mangia”.

Un’esigenza talmente forte che la prima catena distributiva nazionale ha deciso di agire direttamente su alcuni mercati considerati strategici. “C’è del buono e c’è del nuovo, ma non tutto il buono è nuovo e non tutto il nuovo è buono – conclude Mazzini – Proveremo a coordinare la filiera per ottenere un prodotto conveniente per tutti”.
 
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