Spreafico vuole differenziare la distribuzione del bio

A Macfrut accordo con Consorzio Bia per dare impulso all'ortofrutta in tutti i canali

Spreafico vuole differenziare la distribuzione del bio
Spreafico Francesco & F.lli e Consorzio Bia insieme per dare impulso alla commercializzazione di prodotti biologici nei principali canali distributivi. La partnership tra le due realtà sarà presentata in occasione del Macfrut che apre i battendi domani a Rimini. “La produzione di prodotti biologici certificati è in forte aumento nel nostro Paese da più di un decennio”, si sottolinea dalla Spreafico Francesco & F.lli (nella foto lo stabilimento di Dolzago, in provincia di Lecco).

“Gli operatori specializzati del settore biologico sono prevalentemente aziende modernamente gestite da imprenditori preparati, informati, giovani e molto spesso donne. Ciò è particolarmente vero nel comparto dell’ortofrutta dove l’Italia può addirittura vantare il ruolo di leader europeo: regioni come la Sicilia, la Puglia e la Sardegna possiedono ormai quote rilevanti di superfici agricole produttive dedicate esclusivamente alle coltivazioni biologiche”. 

Per quanto riguarda il consumo, l’azienda protagonista nel settore ortofrutticolo con vari stabilimenti di stoccaggio, conservazione e confezionamento, ritiene che a fronte di crescite a due cifre, “l’Italia mostri ampi spazi di miglioramento e prospettive interessanti: la distribuzione dei prodotti biologici, infatti, pur suscitando l’interesse di molti, è ancora principalmente effettuata nel canale specializzato”. Di qui il lancio del progetto “Senza Dubbio Bia” che caratterizza l’innovativa collaborazione commerciale avente come protagonisti il Consorzio Bia - cui fa riferimento  un gruppo di associati, prevalentemente Op agricole italiane, alle quali aderiscono molte aziende agricole nazionali specializzate nella produzione di ortofrutta biologica certificata - e Spreafico Francesco & F.lli. 

“Senza Dubbio Bia - evidenzia una nota - mira a portare le principali referenze di ortofrutta, ovviamente in versione biologica certificata, all’interno dei principali canali distributivi dove, al momento, la presenza di ortofrutta bio è pressoché non rilevabile”.

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