Tuttofood, i numeri dell'edizione 2017

Tuttofood, i numeri dell'edizione 2017
Sorbetti di verdura, la prima pasta al mondo fatta di caffè, aceti balsamici da grattugiare, burrata alla menta, friarielli in scatola pronti a partire per le tavole di tutto il mondo, anche se resta di primaria importanza ancora una volta il settore biologico. Si è vista molta innovazione a TuttoFood 2017: quattro giorni di incontri d’affari, relazioni e contenuti di qualità che consolidano i risultati record dell’edizione di Expo.

Sono stati 80.146 i visitatori professionali, certificati (+2,5%), il 23% del totale esteri da 141 Paesi, dei quali il 45% extraeuropei, a conferma che è ormai acquisito il ruolo globale di TuttoFood come un hub del cibo di qualità.
 
Significativo il dato dei business match generato dalla nuova piattaforma MyMatching, apprezzata anche come supporto in manifestazione grazie all’app: oltre 30.000 gli incontri prefissati tra i 2.850 espositori, di cui 500 esteri (+10%), e i 3.150 buyer profilati, cui si aggiungono gli appuntamenti spontanei, con una media di almeno otto-dieci incontri al giorno per espositore.
Dal canto loro, i buyer italiani hanno apprezzato molto l’incremento degli appuntamenti mirati, le numerose iniziative dedicate in particolare sotto l’egida dell’iniziativa Retail Next, e l’ampia visibilità di espositori stranieri, incluse le collettive, che permette di ampliare la gamma e l’innovatività delle referenze.

Tra i buyer, particolarmente numerose le delegazioni dai Paesi target di questa edizione – Usa, Canada, Sud America, Germania e Paesi del Golfo – con presenze interessanti anche da mercati storici come Francia, Benelux e Regno Unito e da quelli a maggiore tasso di crescita quali Cina, India, Sudest Asiatico, Africa, anche grazie alla stretta collaborazione con Ice Agenzia che ha portato in TuttoFood 250 nuovi buyer.

“Per vendere sul mercato francese – afferma il buyer Pascal Charoppin – è indispensabile essere presenti nella Gdo, che copre oltre l’80% delle vendite retail complessive. A Tuttofood troviamo i prodotti gourmet della tradizione italiana, che arrivano così a una platea più ampia”.
Articolati i punti di vista dei buyer extraeuropei. Per Nina Liu, assistant general manager della catena cinese Tube Station, “la classe media comincia ad apprezzare anche gli aspetti salutari del cibo italiano, ad esempio scegliendo olio d’oliva extravergine. La moda del momento però è il vino, in particolare rosso. A TuttoFood troviamo prodotti sia per le esigenze salutistiche, sia per quelle di tendenza”.

Aggiunge uno dei più importanti importatori indiani, con sede a Mumbai: “Dopo quella nazionale e la vicina cinese, la cucina italiana è la terza preferita dagli indiani. Il consumatore medio-alto è ormai in grado di distinguere tra imitazioni e prodotti autenticamente Made in Italy, che sono molto ricercati sia per il consumo domestico sia nel fuori casa”.

Fonte: Ufficio stampa TuttoFood