La sostenibilità? Preoccupa più del terrorismo

I risultati della ricerca presentata ieri in occasione del lancio del Bologna Award 2017

La sostenibilità? Preoccupa più del terrorismo
Sostenibilità sempre più importante e prioritaria per gli italiani: è quanto emerge dall'indagine "Chi ha paura del cibo cattivo?", realizzata da Nomisma e promossa da Caab (Centro agroalimentare di Bologna) con Fondazione Fico e Fondazione Enpam. La ricerca è stata presentata in anteprima ieri a Roma in occasione del lancio di Bologna Award 2017, il premio internazionale per la sostenibilità agroalimentare che si "celebrerà" in ottobre.

Il concetto di sostenibilità viene vissuto dagli italiani come tutela dell'ambiente (39%) e allo stesso tempo come salvaguardia della salute umana (23%). Ma c'è anche chi lo mette in relazione con la biodiversità (15%), con il cibo della tradizione (8%) e persino con l'economia (5%). Un italiano su quattro si dice molto informato sull'argomento. E il tema è così sentito che, a livello assoluto, il 23% delle risposte (aggregando le varie voci) evidenziano preoccupazione per la sostenibilità collocandola al secondo posto dopo il lavoro e la disoccupazione (31%), davanti al terrorismo (19%), all'immigrazione (14%) e all'incertezza del clima politico (7%).




Ma qual è il cibo sostenibile? Per il 18% degli interpellati è quello biologico o acquistato dal produttore, mentre il 15% inserisce nel tema il packaging. Per il 12% conta il compenso del produttore, che deve essere equo, per il 10% la tutela dei diritti dei lavoratori e per il 7% il basso impiego di acqua.
Questa scala di valori si riflette al momento dell'acquisto: solo il 32% degli intervistati decide in base al prezzo, mentre la maggioranza degli italiani punta al rapporto con la qualità. E se un prodotto è ecofriendly (39%) viene acquistato più facilmente di uno comodo da gustare (31%).



Sostenere la ricerca scientifica e tecnologica in tema di sostenibilità agroalimentare, migliorare e ottimizzare la distribuzione del cibo, ridurre l’impatto ambientale e sociale della produzione e distribuzione alimentare, promuovere una nuova e diffusa cultura nel segno dell’educazione alimentare sono gli obiettivi portanti di Bologna Award 2017 Sustainability&Food, ideato e promosso da Caab con la Fondazione Fico, la Regione Emilia Romagna e il Comune di Bologna, con il sostegno di Unitec e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, partner tecnico Nomisma Spa.  

Aspetto peculiare del Bologna Award - International Sustainability and Food Award è che i vincitori, sin dal momento dell’accettazione, si impegnano a donare il valore del premio (8mila euro) in favore di progetti e iniziative di settore sostenibili, durevoli o solidali. 



"Con l’edizione 2017 Bologna Award, che introduce la nuova categoria dei City of Food Masters - ha spiegato il presidente del Caab Andrea Segrè - faremo di ottobre il mese della sostenibilità, portando in città alcune delle esperienze più significative realizzate nel mondo sul piano dell’agricoltura sostenibile attraverso la produzione, trasformazione e distribuzione del cibo, prima fra tutte quella del ricercatore egiziano Ibrahim Abouleish. Crediamo nella forza delle buone pratiche e il 2017 sembra essere l’anno della svolta green per sette imprenditori su 10 in Italia, che hanno affermato di voler praticare azioni o politiche concretamente ecostenibili. Bologna Award, con l’indagine promossa quest’anno, diventa anche Osservatorio degli stili di vita e della sostenibilità degli italiani: monitorare i comportamenti è il primo passo per favorire una svolta culturale e negli stili di vita e di acquisto".

"Abbiamo sposato Bologna Award 2017 - ha detto ieri Angelo Benedetti, presidente di Unitec nel presentare l'azienda - perché crediamo fortemente che l'innovazione tecnologica possa aiutare a ridurre inutili e dannosi sprechi".

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