Piemonte, dalla morìa del kiwi alla nuova alba coi mirtilli

Per Blu di Valle campagna ai nastri di partenza. Attese oltre 400 tonnellate

Piemonte, dalla morìa del kiwi alla nuova alba coi mirtilli
In Piemonte la campagna dei mirtilli è ai nastri di partenza: la raccolta, infatti, partirà la prima settimana di giugno e tra i produttori c'è grande attesa per bissare i risultati della scorsa annata. Punto di riferimento di questo comparto è la cooperativa Blu di Valle di Paesana (Cuneo), che fa parte di Lagnasco Group.
Come spiega a Italiafruit News il presidente del gruppo piemontese, Simone Bernardi, è attesa una produzione tra le 400 e le 420 tonnellate di prodotto. “I mirtilli sono stati graziati dal gelo, la produzione è buona anche nelle zone più fredde – sottolinea Bernardi – Il 50% delle superfici è coperta da reti antigrandine e la pioggia non ha creato problemi”.

“La produzione di mirtilli sta dando grandi soddisfazioni – prosegue il presidente di Lagnasco – per la scorsa campagna ci sono state liquidazioni medie di circa 6,50 euro il chilogrammo, con una Plv importante. La produzione è stabile, sono stati messi a dimora nuovi impianti e circa la metà del raccolto è biologico”.



Quello dei piccoli frutti è un mercato in crescita e ricettivo. “Dobbiamo far fronte a consumi che aumentano a doppia cifra – prosegue il numero uno di Lagnasco – e anche l'industria del packaging sta lavorando molto bene per realizzare format nuovi, come i bicchieri da passeggio che stanno funzionando molto bene. Fino a qualche anno fa la logistica non ci permetteva di commercializzare i mirtilli, ma ora riusciamo a servire mercati strategici come quello inglese”.

La cooperativa Blu di Valle, presieduta da Franco Ghigo, dieci anni fa aveva iniziato con una produzione di 60 tonnellate. La crescita è stata costante e, come rileva Bernardi, la coltivazione del mirtilli svolge anche un ruolo sociale. “E' una soluzione per chi ha piccoli appezzamenti, per chi vuole diversificare la produzione, ma anche per i nostri soci che, con 500 piante di mirtillo, hanno integrato la loro pensione. Trattamenti e macchinari particolari non ne servono, la coltivazione è tutto sommato semplice. Ma il mirtillo è stata soprattutto la coltura di sostituzione più utilizzata dopo che il nostro territorio è stato colpito dalla batteriosi del kiwi”.

La campagna commerciale è breve, ci si gioca tutto da giugno a metà luglio. “Lo scorso anno abbiamo realizzato nuove celle per l'abbattimento della temperatura, in modo da poter lavorare e spedire il più velocemente possibile i mirtilli – aggiunge Bernardi – E' vero che la campagna è breve, ma noi ci inseriamo in una finestra strategica, tra il termine della produzione spagnola e l'avvio di quella polacca. Il nostro mercato di riferimento – conclude il presidente di Lagnasco - è quello inglese, dove sviluppiamo il 70% delle vendite”.

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