«Ecco come ottenere frutti più grossi»

Fertirrigazione e biostimolanti, risultati e testimonianze sulla strategia Biolchim

«Ecco come ottenere frutti più grossi»
Una valida strategia di fertirrigazione per l’ingrossamento dei frutti può essere attuata con il contributo dei biostimolanti. Si parte migliorando lo sviluppo e la capacità di assorbimento dell'apparato radicale della pianta, poi si stimola la crescita vegetativa dell'albero da frutto e, infine, si favorisce l'ingrossamento dei frutti uniformandone la pezzatura.

Questo è il meccanismo d'azione di Nov@, il biopromotore della crescita delle piante e dell'ingrossamento dei frutti sviluppato da Biolchim, azienda specializzata nella produzione e nella commercializzazione di biostimolanti.



Nella strategia di Biolchim, Nov@ è applicato in sinergia con Green-Go, linea di fertirriganti microcristallini a elevata solubilità e purezza che permette un apporto contemporaneo di calcio, fosforo e microelementi chelati, in assenza di azoto ureico, sodio e cloro.



"Nov@ contiene estratti vegetali ricchi di fitosaponine, che sono veicolanti naturali, polisaccaridi e glicinbetaina - spiega Franco Vitali, responsabile tecnico-agronomico di Biolchim - La sinergia tra fitosaponine, glicinbetaina e acidi organici costituisce un vero e proprio rooting factor che migliora lo sviluppo e l’efficienza dell’apparato radicale e migliora la struttura del suolo. I polisaccaridi, le vitamine e i micronutrienti completano l’azione del rooting factor stimolando il metabolismo primario e favorendo il corretto bilancio ormonale nei tessuti".



L'Azienda agricola Marco Bucci di Faenza (Ravenna) – cinque ettari di susini e sette di kiwi - utilizza Nov@ sin dalla sua introduzione in commercio ed è seguita dai tecnici della cooperativa agricola Agrisol, da cui acquista i mezzi tecnici, che hanno supportato l'impresa nella realizzazione della strategia di fertirrigazione con i prodotti Biolchim.



“Uso Nov@ in fertirrigazione e il prodotto fa la differenza – spiega l'imprenditore agricolo romagnolo, socio della cooperativa Agrintesa – generalmente lo applico a metà maggio per un primo trattamento, a volte due a seconda del bisogno, e poi un mese e mezzo prima della raccolta. La pianta reagisce con una bella spinta e, nel caso avesse una qualche carenza di ferro il prodotto la integra. Nel giro di un paio di giorni si nota, anche visivamente, un ritrovato benessere della pianta con un deciso rinverdimento e, a trarne vantaggio, è sia il frutto che la parte vegetativa”.



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