Attualità
Mazzini (Coop Italia): «Consumi, la somma non fa il totale»
Il manager interviene sull'attendibilità dei dati relativi all'ortofrutta
Dopo avere letto l'editoriale di venerdì "Consumi chi c’azzecca?", Claudio Mazzini, direttore Freschissimi di Coop Italia, ha deciso di condividere con i lettori di Italiafruit News la sua opinione sul tema dei dati relativi ai consumi di ortofrutta: "Certamente - dice il manager - uno dei principali problemi per le attività di analisi e successive scelte strategiche".
"Le banche dati rilevano con attendibilità solo ciò che concerne il confezionato - osserva Mazzini - ma spesso solo per il peso fisso, già per il peso variabile il dato rilevato è solo a valore, che in ortofrutta, data la volatilità inflattiva e deflattiva, non è sempre un'indicazione utile. A questo si aggiungono i Panel consumatori che, come tutti i panel, sono dati campionari e non una vera banca dati".
"E quindi?" si chiederanno a questo punto i lettori. Quindi, senza dati non esistono analisi attendibili e, senza queste, scelte corrette. Che sono ingredienti essenziali per stare sul mercato. Se oggi fossi un produttore e leggessi alcuni proclami direi: Bene, avanti così! I consumi crescono, cresce il valore, quindi stiamo lavorando bene. Peccato, però, che i consumi di ortofrutta a volume calano da 15 anni".
Secondo Mazzini, "esistono fenomeni nella distribuzione organizzata o nel canale discount che registrano tassi di crescita anche importanti, ma questo avviene a scapito di altri sistemi distributivi. Parafrasando Totò, la somma non fa il totale. Insomma, a differenza di ciò che crede lo stesso consumatore, non c'è una crescita generale dei consumi di ortofrutta".
"Certo, stanno crescendo i consumi di prodotti convenience come la prima gamma evoluta, si spreca meno a livello casalingo, crescono le vendite delle confezioni più piccole e con maggior contenuto di servizio; forse varrebbe la pena misurare non già i volumi, ma i singoli atti di acquisto".
E ancora: "Sul biologico - che al 90% è confezionato, spesso a peso fisso - e dove i canali distributivi sono concentrati, si sta cercando di trovare un modello di rilevazione ed elaborazione attendibile, per il resto siamo in balia dei proclami o delle affermazioni prese da fantomatiche elaborazioni, che servono a dare visibilità al singolo evento o fenomeno. Un sistema che vuole competere ha bisogno di informazioni certe e non di sensazioni da rabdomante. Analisi sulle reali attese dei consumatori e dei principali trend, senza i quali è impossibile innovare un sistema che per sua natura ha cicli di adattamento lunghi o medio lunghi".
"Noi come Coop - conclude Mazzini - abbiamo investito, ci stiamo impegnando in tal senso e, anche all’ultimo Macfrut, abbiamo voluto condividere coi nostri fornitori quello che dal nostro osservatorio rileviamo, cercando di mettere in luce opportunità e rischi di un mercato che sta cambiando più rapidamente delle analisi. Sarò lieto di riparlarne a ThinkFresh, il 21 giugno a Firenze".
Copyright 2017 Italiafruit News
"Le banche dati rilevano con attendibilità solo ciò che concerne il confezionato - osserva Mazzini - ma spesso solo per il peso fisso, già per il peso variabile il dato rilevato è solo a valore, che in ortofrutta, data la volatilità inflattiva e deflattiva, non è sempre un'indicazione utile. A questo si aggiungono i Panel consumatori che, come tutti i panel, sono dati campionari e non una vera banca dati".
"E quindi?" si chiederanno a questo punto i lettori. Quindi, senza dati non esistono analisi attendibili e, senza queste, scelte corrette. Che sono ingredienti essenziali per stare sul mercato. Se oggi fossi un produttore e leggessi alcuni proclami direi: Bene, avanti così! I consumi crescono, cresce il valore, quindi stiamo lavorando bene. Peccato, però, che i consumi di ortofrutta a volume calano da 15 anni".
Secondo Mazzini, "esistono fenomeni nella distribuzione organizzata o nel canale discount che registrano tassi di crescita anche importanti, ma questo avviene a scapito di altri sistemi distributivi. Parafrasando Totò, la somma non fa il totale. Insomma, a differenza di ciò che crede lo stesso consumatore, non c'è una crescita generale dei consumi di ortofrutta".
"Certo, stanno crescendo i consumi di prodotti convenience come la prima gamma evoluta, si spreca meno a livello casalingo, crescono le vendite delle confezioni più piccole e con maggior contenuto di servizio; forse varrebbe la pena misurare non già i volumi, ma i singoli atti di acquisto".
E ancora: "Sul biologico - che al 90% è confezionato, spesso a peso fisso - e dove i canali distributivi sono concentrati, si sta cercando di trovare un modello di rilevazione ed elaborazione attendibile, per il resto siamo in balia dei proclami o delle affermazioni prese da fantomatiche elaborazioni, che servono a dare visibilità al singolo evento o fenomeno. Un sistema che vuole competere ha bisogno di informazioni certe e non di sensazioni da rabdomante. Analisi sulle reali attese dei consumatori e dei principali trend, senza i quali è impossibile innovare un sistema che per sua natura ha cicli di adattamento lunghi o medio lunghi".
"Noi come Coop - conclude Mazzini - abbiamo investito, ci stiamo impegnando in tal senso e, anche all’ultimo Macfrut, abbiamo voluto condividere coi nostri fornitori quello che dal nostro osservatorio rileviamo, cercando di mettere in luce opportunità e rischi di un mercato che sta cambiando più rapidamente delle analisi. Sarò lieto di riparlarne a ThinkFresh, il 21 giugno a Firenze".
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