Ma il consumatore vuole pesche spagnole?

Fragasso (Royal Fruit): «Qualità e marchio fanno la differenza»

Ma il consumatore vuole pesche spagnole?
“Siamo davvero sicuri che il consumatore non preferirebbe mangiare queste pesche invece di quelle spagnole? Purtroppo, in questi primi giorni di campagna stiamo assistendo al proliferare di merce di importazione sui banchi delle principali catene distributive nazionali e in giro si parla già di crisi e di crollo dei prezzi”. Sono queste le prime riflessioni di Mauro Fragasso, amministratore unico di una delle più importanti aziende ortofrutticole del Sud Italia, la Royal Fruit di San Ferdinando di Puglia, in provincia di Barletta-Andria-Trani, che gestisce la produzione di circa 500 ettari di pescheti, tra terreni di proprietà e aziende conferenti.



“Dicono che loro (gli spagnoli, ndr) sono più bravi, e scopriamo che i loro prodotti hanno residui chimici. E dicono che la loro merce è più buona, ma il grado zuccherino è inferiore anche del 20% – continua l’amministratore unico – Noi siamo impegnati nella coltivazione di frutta a elevatissimi standard di qualità, pezzatura e grado zuccherino. I frutti più piccoli li mandiamo all’industria; ci rifiutiamo di confezionare cestini di plastica con sottocalibri per soddisfare l’esigenza dei clienti che utilizzano le offerte a volantino”.



Così il marchio Royal Fruit si è affermato in Italia e in Europa, grazie a produzioni di elevata qualità, certificate anche dal punto di vista etico-ambientale (GlobalGap Grasp e Qualità Reale), ma anche investendo in innovazione varietale, tecnologie all'avanguardia, tracciabilità, analisi multi-residuo. Senza trascurare continuità dell'offerta e servizio.

“Qualcosa sta cambiando - conclude Fragasso - Alcuni clienti ci stanno dando fiducia e il risultato c’è. Qualità e marchio fanno la differenza e si può ragionare su prezzi”.

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