Prodotti tutelati in Cina, l'ortofrutta resta a secco

Tra le 100 indicazioni geografiche europee protette 26 sono italiane: dominano vini e formaggi

Prodotti tutelati in Cina, l'ortofrutta resta a secco
Cento indicazioni geografiche europee saranno protette nell'ex Celeste impero e lo stesso avverrà per altrettanti prodotti cinesi nel Vecchio Continente, grazie all'intesa raggiunta venerdì a Bruxelles nell'ambito del summit economico Ue-Cina. L'obiettivo, da raggiungere attraverso un accordo bilaterale che sarà perfezionato nei prossimi mesi, è di contrastare le frodi. L’Italia ha il numero maggiore di specialità inserite nella lista, 26, ma non c'è nulla di ortofrutticolo: si va dall’aceto balsamico di Modena alla mozzarella di bufala, dal gorgonzola a grandi vini come Chianti e Franciacorta. Tra i prodotti europei che faranno parte della lista anche la birra bavarese, la feta greca, lo champagne e la polska wodka. 

"Buone notizie dall’Europa - sottolinea l'europarlamentare Paolo De Castro - l’accordo bilaterale aprirà la strada ad alcuni dei nostri prodotti ancora non conosciuti e tutelerà le nostre Indicazioni geografiche contro le imitazioni, portando vantaggi commerciali reciproci e aumentando la consapevolezza dei consumatori e la domanda di prodotti di alta qualità da entrambe le parti". 

Nella "lista dei cento", a dire il vero, compaiono solo due specialità frutticole: le prugne d'Agen per la Francia e la pera Rocha per il Portogallo. Mentre tra i prodotti cinesi già tutelati in Europa ci sono anche una varietà di mela e una di pomelo. Per l'Italia dell'ortofrutta - che ha da poco ricevuto il via libera per esportare in Cina gli agrumi, dopo i kiwi, e punta ora a sbloccare mele e pere - poteva andare meglio.

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