La pesca buco incavato verso il Presidio Slow Food

Riconoscimento in vista anche per carciofo violetto di San Luca e ciliegia Moretta di Vignola

La pesca buco incavato verso il Presidio Slow Food
Slow Food si appresta a piantare nuove bandiere in Emilia-Romagna. Sono infatti in via di conclusione gli iter per definire quattro nuovi Presidi e tra questi ben tre riguardano l'ortofrutta. C'è la pesca buco incavato della Bassa Romagna (Ravenna), il carciofo violetto di San Luca (Bologna) e la ciilegia Moretta di Vignola (Modena).

Ai 13 Presidi Slow Food già esistenti in Emilia-Romagna, dunque, ben presto se ne aggiungeranno altri quattro, come ha recentemente ricordato anche il dorso bolognese del Corriere della Sera.

"Stiamo definendo con l’assessorato all’agricoltura un protocollo d’intesa che porti all’individuazione di nuovi prodotti da valorizzare mediante l’organizzazione dei piccoli produttori, aumentando la sostenibilità e la qualità della produzione stessa, inclusa la trasformazione, per favorirne l’accesso ai mercati nazionali ed internazionali", ha spiegato al quotidiano Raffaela Donati, presidente Slow Food Emilia-Romagna.

Per valorizzare i prodotti tipici e tradizionali, la Regione punta molto sulle risorse del Psr 2014-2020 e sul sostegno che possono fornire i Gruppi di azione locale.

La pesca buco incavato è un frutto a polpa bianca, che ha il suo cuore a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna. All'inizio del Novecento il 90% delle pesche romagnole era di questa varietà, caratterizzata dalla forma sferoidale con una sutura molto profonda e incavata. Questa pesca è al centro di un progetto di salvaguardia avviato nel 2012 da Comune di Massa Lombarda, Provincia di Ravenna e dal Crpv (Centro Ricerche Produzioni Vegetali) di Cesena.



La Moretta di Vignola per anni è stato un simbolo della produzione cerasicola emiliana. Poi un lento e inesorabile abbandono, fino al 2007 quando è stato lanciato il progetto "Salviamo la ciliegia Moretta" e il cammino per arrivare al Presidio Slow Food.

Un ortaggio tipico del Bolognese, invece, è il carciofo violetto di San Luca: foglie di un bel colore violetto, non di grosse dimensioni ma dal sapore unico. In molti lo consigliano per un gustoso pinzimonio.

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