Unicoop Firenze, bilancio positivo e premio in busta per i dipendenti

Vendite a 2,37 miliardi, su dell'1,2%. La catena conferma le chiusure nei giorni festivi

Unicoop Firenze, bilancio positivo e premio in busta per i dipendenti
Nella prossima busta paga i dipendenti di Unicoop Firenze, circa ottomila, avranno una bella sorpresa: in media, un premio di 900 euro. Il gruppo cooperativo, infatti, si appresta ad erogare il premio variabile previsto dal contratto aziendale: circa sette milioni di euro redistribuiti sui lavoratori.

Questo è possibile grazie ai risultati dell'insegna che, come spiega Giulio Bani, consigliere alla gestione amministrativa di Unicoop Firenze, anche lo scorso anno sono stati positivi. "Nel 2016 le vendite di Unicoop Firenze hanno raggiunto quota 2,37 miliardi di euro, incrementando il risultato del 2015 di 1,2 punti percentuali. La tendenza positiva si registra anche per la distribuzione in generale a livello nazionale, ma in termini molto più ridotti (+0,1%). Gli investimenti effettuati nel 2016 sono stati 42 milioni di euro, soprattutto per l’apertura di nuovi punti vendita e ristrutturazione di quelli già aperti. Nel triennio 2014-2016 gli investimenti sono stati pari a 187 milioni di euro, cifre di tutto riguardo specie di questi tempi. L’utile netto realizzato nel 2016 è di 23,2 milioni di euro e le imposte sul reddito rappresentano uscite per 16,5 milioni di euro. Chi sostiene che le cooperative non pagano le tasse è smentito da questi dati".

E davanti alle aperture nei festivi, Unicoop Firenze ha preso una decisione controcorrente. "Noi abbiamo scelto di rispettarle, e quindi di lasciare chiusi i negozi, in 10 festività nazionali su 12, escluso solo il primo novembre e l'8 dicembre, e nelle domeniche apriamo solo per mezza giornata 40 punti vendita su 104", ha spiegato ad Avvenire Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze. "Cerchiamo di coniugare una visione etica dell'impresa con quella economica. Siamo convinti che i consumi, in particolare quelli alimentari, non aumentino in maniera significativa con le aperture domenicali e semmai si redistribuiscono lungo i giorni della settimana. Abbiamo deciso di assumerci questo rischio, sarebbe certamente meglio se ci fosse una regolamentazione".

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