La Spagna prevede una raccolta record per l'aglio

La produzione dovrebbe salire a 220mila tonnellate. Buoni prezzi in avvio di campagna

La Spagna prevede una raccolta record per l'aglio
La Spagna dovrebbe registrare quest'anno un raccolto record di 220mila tonnellate, grazie alle favorevoli condizioni climatiche e all'incremento delle superfici del 10,8% a 23.300 ettari, dettato in particolare dai maggiori investimenti sulla varietà precoce "spring".

La raccolta del prodotto è iniziata recentemente in Andalusia (Cordoba, Siviglia, Malaga e Almería) e Castiglia-La Mancia con "buoni prezzi all'origine", secondo quanto spiega a Valenciafruits.com Luis Fernando Rubio, direttore dell'Associazione iberica dei produttori e degli esportatori d'aglio (Anpca).

"La breve campagna 2016 della Cina - sottolinea Rubio - ha ridotto rapidamente le scorte in magazzino di prodotto spagnolo. Il mercato attende quindi il nuovo raccolto per riuscire a coprire tutta la domanda esistente. Le buone prospettive per la stagione dipendono da come evolverà la campagna in Spagna e da come si svilupperà in Cina, le cui produzioni raggiungeranno l'Unione Europea da metà giugno".

Nel 2016, secondo i dati rilasciati dal ministero spagnolo dell'Agricoltura (Mapama), il Paese iberico ha prodotto 210mila tonnellate di aglio, di cui il 77% (162mila ton) sono state spedite all'estero, per un fatturato all'esportazione di 375,5 milioni di euro, in crescita del 55% rispetto al 2015. Le principali regioni esportatrici sono Castiglia-La Mancia con quasi 63mila ton nel 2016 (+8%), l'Andalusia con 46mila ton (+19%) e la Comunità Valenciana con 33mila ton (-4%). Tra i mercati in pieno sviluppo c'è Taiwan, dove le esportazioni iberiche sono passate dalle 931 tonnellate del 2015 alle 14.789 del 2016.

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