Confcommercio: sbloccare la risorsa Sud per crescere

Confcommercio: sbloccare la risorsa Sud per crescere
Se negli ultimi venti anni l'Italia è cresciuta poco o nulla ciò è dipeso largamente dalle insoddisfacenti performance del Mezzogiorno, dove il Pil è rimasto di fatto "congelato". E' quanto sottolinea un'analisi effettuata dall'Ufficio Studi di Confcommercio e presentata nell'ambito dell'Assemblea della Confederazione. Il nostro Paese, insomma, è sempre più diviso dal punto di vista economico e il divario già consistente tra Sud e Centro-Nord non ha fatto altro che acuirsi in termini di ricchezza prodotta e di consumi (questi ultimi, in particolare, tra il 1995 ed il 2016 sono aumentati del 18,8% nel Centro-Nord e solo del 1,4% del Mezzogiorno).

Una situazione cui bisogna assolutamente porre rimedio: basti pensare che se il Sud fosse cresciuto alla velocità, peraltro non brillantissima del resto del Paese, non particolarmente brillanti, nel 2016 il Pil nazionale sarebbe risultato più elevato di circa 45 miliardi di euro e i consumi di circa 47 miliardi di euro. Anche se, va detto, anche così l'Italia sarebbe rimasta ultima nella graduatoria europea per la crescita del Pil nel periodo 1995-2016.

Al Sud c'è, comunque, una grande vitalità imprenditoriale che, a causa dei difetti strutturali non riesce a manifestarsi con efficacia. Tra il 2009 e il 2016 importanti settori del terziario di mercato hanno saputo reagire alla crisi sviluppando nuove iniziative imprenditoriali ed offrendo opportunità di lavoro: +14,2% gli alberghi, bar e ristoranti; +6,8% altri servizi di mercato. E c'è stato dinamismo soprattutto nei servizi turistici e nei servizi per le imprese, per merito soprattutto di giovani imprenditori che puntano sull'innovazione e che vanno adeguatamente sostenuti per superare la delicata fase di start up e rimanere competitivi.

Fonte: Confcommercio