Emilia Romagna, pomodori a rischio siccità

Emilia Romagna, pomodori a rischio siccità
La siccità in Emilia Romagna sta mettendo a rischio più di un terzo della produzione agroalimentare regionale e sono necessari interventi urgenti per rendere subito disponibile l'acqua per i campi. È quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna che auspica venga accolta nel più breve tempo possibile la richiesta al Governo del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, perché sia dichiarato lo stato di emergenza nazionale che consentirebbe interventi per reperire l'acqua per il resto della stagione. Sono in forte crisi le coltivazione dei pomodori, che riforniscono le grandi industrie conserviere.

"Sull'intero territorio regionale - ricorda Coldiretti Emilia Romagna - è piovuto in media il 50% in meno della norma, con situazioni di grave crisi idrica soprattutto nelle province di Nord-Ovest. A Piacenza e Parma, tra ottobre 2016 e maggio 2017 le piogge sono diminuite tra 250 a 300 millimetri, a Reggio Emilia è piovuto fino 200 millimetri in meno. Più contenuta, ma sempre al di sotto della norma il calo delle piogge nel resto della regione".

"Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte - sottolinea Coldiretti regionale - per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti. Ma non deve essere dimenticato che l'acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell'intero settore alimentare. Di fronte alla tropicalizzazione del clima - prosegue - se vogliamo continuare a mantenere l'agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l'acqua nei periodi più piovosi con interventi strutturali che non possono essere più rimandati. Occorrono - conclude Coldiretti Emilia Romagna - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere acqua".

Fonte: Coldiretti Emilia Romagna