Riforma bio, missione impossibile?

Al Consiglio agricolo del 12 giugno nulla di fatto. Il dossier non si sblocca e il tempo stringe

Riforma bio, missione impossibile?
Durante il dibattito di orientamento di lunedì al Consiglio di Lussemburgo i ministri dell'Agricoltura dell’Unione Europea non hanno trovato la quadra sulla riforma del biologico. Che però andrà avanti.
“La maggioranza delle delegazioni vuole continuare”, ha sintetizzato Clint Camilleri, ministro dell'Agricoltura di Malta, che guida il Consiglio in questo semestre.

Phil Hogan, commissario Ue all'agricoltura, aveva proposto di escludere le questioni più controverse del dossier (i residui accidentali di pesticidi e il riconoscimento bio per alcune piante coltivate in serra, ndr), ma ha trovato il benestare solo di Germania, Irlanda e Olanda.

Si ritorna quindi alla strategia promossa dalla presidenza maltese a gennaio. Ma, a differenza di inizio anno, questa volta i giorni ancora a disposizione per uscire dall'impasse sono contati.

Il nuovo programma della presidenza prevede ora una corsa contro il tempo: entro il 30 giugno, infatti, prima della fine del semestre di presidenza maltese, bisogna tornare alla strategia inziale, vale a dire: incontri bilaterali con le delegazioni nazionali, stesura del testo (da presentare entro il 21 giugno e approvare il 26) e richiesta di mandato a negoziare con il Parlamento.

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