Ortaggi, fragola e piccoli frutti: la nuova guida di Agrion

Ortaggi, fragola e piccoli frutti: la nuova guida di Agrion
E’ fresca di stampa la nuova pubblicazione della Fondazione Agrion dedicata agli ortaggi, fragola e piccoli frutti. Nelle 280 pagine sono condensati i disciplinari di produzione di ogni singola specie, dall’aglio allo zucchino, seguiti dagli appunti per la coltivazione.
Questi sono i capitoli più interessanti anche per i non professionisti. Si parla dell’impianto, di come si prepara il terreno; delle forme di allevamento e degli  interventi per la potatura (utili le foto per spiegare gli interventi sul mirtillo); del fabbisogno idrico e dell’irrigazione. In queste colture specializzate l’irrigazione avviene con ali gocciolanti posizionate sulle file. Così si può dare alle piante esattamente l’acqua di cui hanno bisogno, senza sprecare una goccia in più. Piante meno stressate, frutti più saporiti (l’eccesso di irrigazione ne annacqua il sapore), risparmio idrico.

Infine la protezione dalle avversità. Notevole quest’anno l’approfondimento sulle virosi che colpiscono il fagiolo, per prevenire i danni provocati l’anno scorso alle produzione di Fagiolo Cuneo Igp. Le maggiori preoccupazioni vengono oggi degli insetti esotici, introdotti da importazioni non sufficientemente controllate dal Sud-est asiatico. Il moscerino dagli occhi rossi (Drosophila suzukii) colpisce soprattutto i piccoli frutti, anche se nelle scorse settimane ha provocato non pochi danni anche alle ciliegie. Si forniscono le istruzioni per la preparazione e il posizionamento delle trappole alimentari (aceto di mele ¾ + vino rosso + zucchero di canna) utilizzate sia per il monitoraggio che per la cattura massale. Le reti antinsetto sono molto efficaci, specie con gli accorgimenti suggeriti nella guida, che consentono di montare una barriera senza aumenti di temperatura che danneggerebbero la qualità dei frutti. Le stesse reti sono consigliate contro la cimice asiatica (Halyomorpha halys) che punge e deformata quasi tutte le specie, con danni più evidenti su peperoni, pomodori, e fagioli, specie quando migra in massa dalle coltivazioni di soia al momento della mietitura.

La pubblicazione è in distribuzione gratuita ai produttori piemontesi: 2.500 copie, fino a esaurimento. Può essere consultata e scaricata sul sito della Fondazione: www.agrion.it oppure ritirata presso le sedi della Fondazione: Centro sperimentale per l'orticoltura e piccoli frutti (via Albertasse 16, Boves - Cn); Agrion sede (via Falicetto 24, Manta - Cn); Centro sperimentale per la vitivinicoltura (Località Tenuta Cannona 518, Carpeneto - Al) e Centro sperimentale per la corilicoltura (c/o Um Alta Langa – Via Oberto 1, Bossolasco - Cn).

L’orticoltura professionale in Piemonte è praticata da più di 10mila aziende su circa 7mila ettari. Peperone, asparago, cardo e fagiolo vengono coltivati in aziende medio-piccole, prevalentemente diretto-coltivatrici, distribuite nella fascia di pianura dall’astigiano, al cuneese, fino al torinese, con isole nel vercellese, oltre che nelle colline dell’alta langa. L’orientamento produttivo è pluri-specie, con coltivazioni sia in pieno campo che in coltura protetta.
Ci sono poi le colture “di pieno campo” (cipolla, patata e pomodoro per la trasformazione industriale) concentrate nell’areale più fertile della pianura alessandrina. In questo caso la superficie aziendale è elevata con orientamento produttivo mono/bi-specie (cipolla e patata o in alternativa pomodoro da industria) di tipo estensivo.

La coltivazione della fragola e dei frutti di bosco (lampone, mirtillo, ribes, rovo e uva spina) è in crescita in termini sia di superficie che di numero di aziende. Sono interessate soprattutto le zone pedemontane dal cuneese al pinerolese, negli ultimi anni anche soprattutto nel saluzzese. L’aumento delle superfici ha raggiunto livelli considerevoli soprattutto per quanto riguarda il mirtillo: 400 ettari, un raddoppio netto rispetto a dieci anni fa. Cuneo e Trento sono i due poli di coltivazione dei frutti di bosco in Italia.

Fonte: Agrion