Le albicocche di Rotondella restano sulle piante

L'Sos su Facebook della Coop Trisaia, in Lucania: vogliamo vivere e non morire come i nostri frutti

Le albicocche di Rotondella restano sulle piante
"L'agricoltura non conta più nulla per nessuno e nessuno si preoccupa di tutto questo". Le parole arrivano dalla cooperativa ortofrutticola Trisaia di Rotondella (provincia di Matera), specializzata nella produzione e commercializzazione di albicocche. Quest'anno una parte della produzione dei soci è stata lasciata sugli alberi a causa della pesante crisi di mercato che ha coinvolto il frutto. Così, l'azienda si è sfogata sulla propria pagina Facebook pubblicando un testo dai toni forti e drammatici e le fotografie delle albicocche marce a terra.

"Iniziamo a farci un po' di giustizia da soli", spiega la cooperativa. "Ci sentiamo in dovere di denunciare uno dei fenomeni più gravi e spaventosi degli ultimi anni. Siamo arrivati davvero a un punto in cui il povero agricoltore, il quale, con fatica e sudore, si impegna per l'intero anno a coltivare piante al fine di raccogliere e vendere i frutti, deve arrendersi di fronte a un sistema in cui egli non riesce nemmeno più a sostenere se stesso, figuriamoci una famiglia intera. Questo perché? Il motivo è molto semplice: l'agricoltura - si legge nel post - non conta più nulla per nessuno e nessuno si preoccupa di tutto questo".



"Tutti devono sapere quale fine hanno fatto le nostre albicocche - prosegue la cooperativa - E se è vero che l'unione fa la forza, allora uniamoci e combattiamo tutti insieme questo grave problema invece di fare soccombere l'economia del nostro territorio". Un territorio conosciuto come "terra delle albicocche" proprio per merito della sua vocazione. "Chiediamo attenzione verso noi che dovremmo vivere di questo senza troppi intoppi, in un settore, quello primario, che è il più importante. Non chiediamo l'elemosina, non chiediamo regali, vogliamo semplicemente vivere e non morire come sono morte le nostre albicocche".



Il post ha registrato avuto oltre 200 condivisioni e generato un forte dibattito tra i produttori. "Per risolvere questi problemi - il commento di Salvatore, un coltivatore di Rotondella che ha deciso di portare a termine la raccolta - la prima cosa da fare sarebbe mettere da parte quella segretezza che negli anni ci ha portato a essere anche un po' invidiosi - a volte ci teniamo segreta persino la varietà piantata - e cercare invece di unirci. Se volete la nostra frutta la vendiamo a tot, altrimenti a terra. Ma tutti insieme, perché il singolo non fa la differenza né nel bene e né nel male". "La cosa che non va - risponde la Cooperativa - è il fatto che vengano troppi grossisti a ingannarci. Soltanto insieme, alleandoci tra di noi, possiamo riuscire a non fare il loro gioco, eliminando tutti i punti di raccolta in modo tale che, nel momento in cui vengono a richiedere la nostra frutta, noi dobbiamo avere una voce sola, proprio perché l'unione fa la forza. Avere pubblicato queste foto e questo post significa aver avvisato su ciò che avviene nelle nostre terre, ma non è assolutamente una resa: solo insieme, però, possiamo raggiungere dei buoni risultati".

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