Meloni e angurie: focus su produzione, import-export e consumi

Esportazioni italiane in ascesa, male il mercato interno. Dati e grafici

Meloni e angurie: focus su produzione, import-export e consumi
Nonostante i modesti volumi prodotti rispetto agli altri Paesi, l'Italia vede gradualmente crescere sia la produzione che l'export di angurie e meloni; Sicilia e Lazio le regioni più "virtuose" sul fronte produttivo, mentre deludono i consumi domestici, in calo rispetto agli anni precedenti.

Produzione mondiale di meloni e angurie: Italia fuori dalla top ten

Stando ai dati Faostat più recenti elaborati dal Monitor Ortofrutta di Agroter , il primo produttore mondiale di meloni è la Turchia, che nel 2014 ha raggiunto 1,7 milioni di tonnellate, seguita dall’Iran (1,5 milioni circa), l’Egitto (circa un milione di tonnellate) e l’India con un milione di tonnellate. L’Italia è undicesima con 560 mila tonnellate.



Per quanto riguarda le angurie, nello stesso anno, si confermano al primo e al secondo posto in classifica rispettivamente la Turchia (quasi 3,9 milioni di tonnellate) e l’Iran (poco meno di 3,6 milioni). A seguire il Brasile (2,1 milioni), l’Egitto (circa 2 milioni) e l’Uzbekistan (quasi 1,7 milioni di tonnellate). L’Italia si classifica 23esima con circa 453 mila tonnellate di angurie prodotte.



L’evoluzione dei Paesi produttori in Europa

Osservando i dati Eurostat, elaborati dal Monitor Ortofrutta di Agroter, si può notare che la Spagna, primo produttore europeo di meloni, continua a calare nei volumi, passati dalle 872 mila tonnellate del 2011 alle 692 mila del 2015. Trend inverso per l’Italia, che nonostante sia al secondo posto, mostra un trend in crescita, sia pure con alti e bassi, arrivando nel 2015 a produrre 596 mila tonnellate.



Per quanto riguarda l’anguria invece, i dati Eurostat più aggiornati (anno 2016), dicono che la Spagna è in costante crescita, superando nel 2016 la soglia del milione di tonnellate prodotte. Trend altrettanto positivi per l’Italia, che passa dalle 347 mila tonnellate del 2012 alle 534 mila del 2016.



Produzione italiana di angurie e meloni: coltivazione in pieno campo e sotto serra

Stando ai dati Istat aggiornati al 2016, la regione in cui si coltivano più meloni è la Sicilia, che dedica quasi novemila ettari, con una produzione di quasi 155 mila tonnellate. A seguire la Lombardia (118 mila tonnellate), la Campania (68 mila), la Puglia (quasi 50 mila ton) e l’Emilia-Romagna (46 mila tonnellate). Per quanto riguarda il metodo di coltivazione, l’86% degli ettari sono coltivati senza protezione, in pieno campo, mentre il restante 14% è sotto serra.



È il Lazio la regione in cui si coltivano più angurie secondo l’Istat. Vi si producono infatti oltre 113 mila tonnellate di angurie, in circa duemila ettari. Quindi la Campania, con 106 mila tonnellate prodotte e oltre 1.800 ettari dedicati. A seguire la Puglia (oltre 75 mila tonnellate), la Lombardia (64 mila tonnellate) e la Sicilia (46 mila tonnellate). Così come per il melone, anche per l’anguria si ha una prevalenza di superfici coltivate senza protezione (80% in pieno campo), mentre il restante 20% è coltivato sotto serra. 



Import-export di meloni: inversione di tendenza per l'Italia

Per la prima volta in dieci anni la bilancia commerciale italiana torna in positivo. Nel 2016 infatti l’Italia ha esportato oltre 45 mila tonnellate di melone, importandone circa 30 mila tonnellate. Come si può notare dal grafico sottostante, a fronte di un import che rimane stabile, sono le esportazioni italiane a essere in costante crescita. 



Import-export di angurie: bilancia più che positiva

Buone notizie anche per l’anguria. Continua infatti il trend positivo delle esportazioni in atto ormai dal 2005, rispetto al quale le esportazioni di cocomero italiano nel mondo sono quasi triplicate. Una bilancia commerciale più che in positivo grazie anche al calo delle importazioni, che passano da circa 50 mila tonnellate nel 2005 a circa 35 mila tonnellate nel 2016.



Focus: i consumi domestici di angurie e meloni

Brutte notizie sul fronte dei consumi domestici. Secondo le elaborazioni Monitor Ortofrutta di Agroter su dati Osservatorio Ismea-Nielsen, gli acquisti di meloni nel biennio 2015/2016 sono calati rispetto al 2012/2013 del 2%, a fronte di un prezzo/mix rimasto stabile.  Va ancora peggio per le angurie il cui consumo, nello stesso periodo, flette del 7%, a fronte di un pari aumento del prezzo/mix.

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