La Gdo? Per i millennials è un punto di riferimento

Censis: al top nell'utilizzo combinato di fonti e modalità di fare la spesa, sono più fedeli al Pdv

La Gdo? Per i millennials è un punto di riferimento
Per qualcuno, forse, sarà una sorpresa: ai giovani la moderna distribuzione organizzata (Mdo) piace. Sono infatti 10 milioni i millennials (età compresa tra i 18 e i 34 anni) che fanno regolarmente la spesa alimentare nei punti vendita della Mdo, con una quota percentuale più alta degli anziani e vicina a quella dei baby boomers (nati cioè tra il 1945 e il 1964). E’ quanto emerge dalla ricerca del Censis “Lo sviluppo italiano e il ruolo sociale della Distribuzione moderna organizzata” presentata martedì a Roma (cliccare qui per leggere l’articolo completo).
I millennials utilizzano in modo più intenso la Dmo in quasi tutti i settori, alimentare compreso; solo nei prodotti per la casa, per pulizia e detergenza domestica, la quota di giovani è lievemente inferiore a quella del totale degli italiani. 

Infedeli, al pari delle altre "classi di età", nell’alimentare, i giovani però rispetto alle altre "categorie" sviluppano una più alta fedeltà al singolo punto vendita. Il cuore del rapporto millennials-Dmo destinato a marcare il futuro stesso del consumo, si legge nella ricerca, consiste nel loro essere maestri naturali nell’utilizzo combinato delle fonti informative e delle modalità di fare la spesa: sono 8,1 milioni (di cui 3,4 regolarmente) quelli che consultano siti web e social network della Dmo, 6 milioni (2,3 milioni regolarmente) hanno inserito su siti web o social network post con commenti o esperienze relative a prodotti e luoghi del consumo, 7,5 milioni hanno pescato promozioni e offerte della Dmo grazie ad apposite app scaricate su smartphone. Ma sono comunque 10,4 milioni (6,5 milioni regolarmente) ad aver saputo di offerte, promozioni interessanti da volantini cartacei, lo strumento più tradizionale di comunicazione al pubblico.



I millennials sono maestri della pratica "combinatoria" anche nelle modalità di fare gli acquisti: 5,7 milioni (2,1 milioni regolarmente) hanno ordinato prodotti o la spesa sul web e l’hanno ritirata presso un punto vendita, 4,5 milioni si sono fatti portare a casa la spesa dopo averla ordinata sul web o per telefono (2 milioni regolarmente), 8,6 milioni (3,4 milioni regolarmente) hanno acquistato un prodotto sul web dopo averlo verificato nel negozio fisico.

Insomma, sottolinea il Censis, i millennials hanno già disegnato un’altra Dmo, lontana dagli stereotipi dell’ipertecnologia che uccide il negozio fisico, in cui è invece decisiva la capacità di accompagnare la soggettività, moltiplicando sia le fonti informative e i luoghi in cui raccontare agli altri la propria esperienza, sia le modalità per ordinare, scegliere e fare gli acquisti.

E, altro elemento degno di nota, i consumatori di questa fascia di età hanno anche apprezzato il welfare dei consumi della moderna distribuzione: senza offerte, promozioni, opportunità della Dmo il 28,6% dei giovani dice che il proprio tenore di vita sarebbe crollato, il 56,1% che così ha potuto ammortizzare le difficoltà di reddito, e il 13,3%, pur avendo dovuto tagliare i consumi, riconosce una certa importanza all’offerta della Dmo. Solo il 2% non ha trovato supporto nei prezzi e nelle varie iniziative delle catene distributive.

Per il futuro, nei punti vendita della Dmo, vogliono coupon personalizzati da scontare subito alla cassa e nuovi prodotti e servizi da acquistare; più degli altri si aspettano di trovare il wi-fi (il 27% contro il 17,8% medio riferito alla popolazione totale), offerte personalizzate in tempo reale sullo smartphone (il 27,6% rispetto al 21,4%), modalità più veloci e semplici di pagamento (il 32,7% rispetto al 27,2%), orari di accesso più flessibili e prolungati (il 30,6% rispetto al 25,9%): personalizzazione, velocità, semplicità sono le vere esigenze dei consumatori millennials, che adorano le tecnologie perché combinabili con la tradizione.

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