venerdì 21 luglio 2017
Patate: +5% le superfici in Nord Europa
Secondo i dati dell'organizzazione Nepg (North-Western European Potato Growers), che riunisce i produttori pataticoli di Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna e Olanda, quest'anno la superficie di coltivazione di patate nei cinque Paesi è aumentata del 4,6% rispetto al 2016, raggiungendo un totale di 578.821 ettari. Il volume è superiore dell'8,3% rispetto alla media dell'ultimo quinquennio.
Tutte e cinque le Nazioni nord-occidentali, come sottolinea in una nota l'organizzazione, hanno registrato incrementi percentuali sull'anno precedente. In termini assoluti, la Germania primeggia con 171.900 ettari (+4,5%), seguita da Francia e Regno Unito che hanno riportato rispettivamente 131.640 (+5,1%) e 103.200 ettari (+4%). Giù dal podio il Belgio che, con 96.281 ettari, è il Paese che ha incrementato maggiormente gli areali (+5,4%) anche nel confronto con la media dell'ultimo quinquennio (+21,5%). Nei Paesi Bassi, infine, quest'anno sono coltivati 75.800 ettari, in crescita del 4% sul 2016.
Tabella - Le superfici di coltivazione per i diversi Paesi
In linea con l'incremento della domanda del prodotto, le
capacità di lavorazione e di
esportazione in mercati extra-Ue sono in progressivo sviluppo in tutte le zone, specialmente in Belgio.
Quanto alla stagione in corso, i mesi estivi, estremamente siccitosi e caldi, hanno determinato problemi idrici che andranno sicuramente a inficiare le
rese per ettaro in gran parte dei Paesi europei. Questi ultimi giorni di luglio e le prime settimane del mese di agosto saranno decisivi per determinare stime di produzione attendibili: saranno pubblicate dall'Nepg dopo Ferragosto.
Momento "no" in Italia, Alleanza delle cooperative: stoccare il prodotto per ridurre l'offerta
Intanto nel nostro Paese, che ogni anno importa circa 700-800mila tonnellate di patate dalle nazioni dell'area Nepg, la campagna commerciale si sta complicando. I prezzi di vendita del prodotto nazionale, infatti, sono scesi sotto i costi di produzione. Ieri, così, l'Alleanza delle cooperative agroalimentari ha sollecitato
un'azione immediata di sistema per salvaguardare i pataticoltori e le loro remunerazioni.
"La sovrapposizione tra i prodotti precoci del Sud e quelli del Nord, l'immissione di patate provenienti da diversi areali e l'afflusso di prodotti importati da altri Paesi europei, hanno causato un momentaneo eccesso di offerta sul mercato nazionale", ha detto
Luciano Torreggiani per l'Alleanza delle cooperative ortofrutticole.
Luciano Torreggiani
"Con gli attuali prezzi di vendita - ha aggiunto - i nostri soci agricoltori riescono a stento a coprire i costi di produzione, stimati in circa 8-9mila euro per ettaro. Non possiamo continuare a svendere un prodotto nazionale d'eccellenza a prezzi troppo bassi. Noi rappresentiamo le produzione organizzata e come tale le nostre cooperative, da Nord a Sud, dispongono di strutture di frigoconservazione che possono consentirci di
stoccare il prodotto per
immetterlo sul mercato tra qualche mese, evitando di continuare a subire azioni speculative in atto da più parti".
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