Mercato di Genova, la strategia per ampliare i servizi

La scorsa settimana il presidente Franciolini è stato in Kazakhstan all'Expo

Mercato di Genova, la strategia per ampliare i servizi
Il Mercato di Genova vuole crescere ancora, ampliando la rete dei propri servizi anche all'esterno della struttura. E di questo oggi i vertici della società di gestione, Sgm, parleranno con il nuovo assessore al commercio del Comune di Genova, Paola Bordilli, socio al 30% attraverso la controllata Spim.

"Vogliamo implementare nuovi servizi - spiega a Italiafruit News il presidente Stefano Franciolini - per esempio la pesatura dei container, che stiamo già facendo a un ritmo di un centinaio al giorno. Vogliamo mostrare al nuovo assessore come sta cambiando la struttura, da mercato all'ingrosso tradizionale a centro agroalimentare moderno. In questo ha giocato un ruolo determinante la logistica, con la trasformazione del flusso in entrata e in uscita delle merci a vantaggio degli operatori. Ecco, ci piacerebbe che questa nuova cultura logistica si potesse trasformare in servizi da vendere anche all'esterno del mercato: abbiamo dimostrato che la logistica è utile, gli operatori la possono proporre ai loro clienti, penso a tutte le opportunità che ci possono essere con i servizi di picking e di uno stoccaggio merci più intelligente. Gli spazi ci sono, ma in questo modo oltre a locare semplicemente uno spazio si avvierebbero servizi a più alto valore aggiunto".



All'assessore Franciolini parlerà anche dell'adesione del Mercato di Genova a Italmercati. "Una partecipazione che nasce poco più di un anno fa - sottolinea il presidente - ma che sta dando buoni risultati in termini associativi, si sta creando una bella e proficua sinergia". Oggi, dopo l'incontro a Genova, Franciolini andrà a Roma per il consiglio di Italmercati.

La settimana scorsa, invece, il presidente del Mercato di Genova è stato in Kazakhstan, dove nella capitale Astana è in corso l'Expo 2017 - il primo dopo quello di Milano - dedicato all'energia. Franciolini conosce bene l'ex repubblica dell'Urss perché è console onorario del Kazakhastan.



"L'energia è, assieme all'agricoltura e alla logistica applicata, uno dei settori trainanti per il Paese asiatico - osserva - e in autunno Astana ospiterà due fiere dedicate al settore primario, Kazagro e Kazfarm. Ci sono grandissime potenzialità in Kazakhstan per le aziende italiane: non sono un mercato di consumo, non è il mercato dove vendere prodotto agricolo, ma è una piazza interessante dove investire, il Paese è aperto alle compartecipazioni produttive estere nel campo agricoli, alimentare e della distribuzione. Hanno bisogno di know how avanzato come può essere quello italiano".

E poi c'è la logistica. Dal Kazakhstan passa la nuova Via della Seta ed è una porta d'accesso a tutti i mercati della Csi, la Comunità degli Stati indipendenti. "Nel Paese sono state costituite Zone economiche speciali, dove gli investimenti sono agevolati dal punto di vista fiscale - conclude Franciolini - tutte le tecnologie applicate all'agricoltura rappresentano un comparto interessante per il Kazakhstan".

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