Fragole e piccoli frutti di Huelva, il bilancio finale

Focus su fatturato, produzione e mercati nella provincia spagnola

Fragole e piccoli frutti di Huelva, il bilancio finale
Malgrado la riduzione del 7% delle superfici coperte dedicate a fragole, Freshuelva, l'associazione dei produttori e degli esportatori di fragole e piccoli frutti della provincia di Huelva, ha evidenziato che il comparto fragolicolo locale ha chiuso la stagione 2016/17 con una produzione commercializzata di 302.500 tonnellate, in crescita del 2% sull'anno precedente.

Il fatturato di Freshuelva, secondo i dati forniti dall'associazione, ha registrato un aumento annuale del 15% circa, raggiungendo quota 454,6 milioni di euro. A spingere la performance è stato soprattutto l'incremento del prezzo medio delle fragole pari al 10%, sempre rispetto all'annata precedente.

La campagna fragole, dopo una prima parte positiva, da aprile in poi ha vissuto un periodo critico che ha impattato su esportazione e prezzi. Anche quest'anno, Germania e Francia si sono confermati come primi mercati di destinazione, con quote, rispettivamente, del 30% e del 20% del fatturato totale all'esportazione. In terza posizione il Regno Unito con il 13%.

Sul fronte del segmento berries, Freshuelva ha concluso l'annata con una produzione commercializzata di mirtilli pari a 33mila tonnellate, in crescita del 60% sul 2015/16; il lampone ha totalizzato 18.800 tonnellate, per un incremento del 18%, mentre la mora ha segnato un +10% a 1.700 tonnellate. Le superfici di coltivazione quest'anno sono aumentate del 30% per i mirtilli, del 10% per i lamponi e del 6% per le more.

Tutte e tre le tipologie di piccoli frutti hanno ottenuto, in media, quotazioni notevolmente inferiori in questa stagione. Il mirtillo, in particolare, ha riportato un -27%. Il business del lampone è aumentato del 4,5% a 125,2 milioni di euro: circa il 95% del raccolto è stato destinato all'estero, con il prezzo medio che è sceso del 15%. In particolare, le quotazioni sono precipitate da maggio a causa della forte concorrenza europea. Per le more, infine, l'associazione ha rilevato un prezzo medio inferiore del 25%.

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