Fari puntati sulle «nuove» mele Gala

Ieri alla Fondazione Navarra giornata di approfondimento su sperimentazione e cloni

Fari puntati sulle «nuove» mele Gala
Nei punti vendita e nei mercati all'ingrosso è chiamata Gala, ma può avere molti altri nomi: Galaval Cov, Gala Buckeye Simmons, Ultima Gala, Gala Schnitzer Schniga, Gala Schniga SchniCo, Gala Schniga SchniCo red(s), Gala Royal Beauty proselect, solo per citarne alcuni.

Questi appena elencati – a parte Buckeye – sono i nuovi cloni del gruppo Gala, in fase di valutazione presso la Fondazione per l'Agricoltura F.lli Navarra e illustrati ieri mattina davanti a un folto pubblico di frutticoltori e tecnici riuniti a Malborghetto di Boara (Ferrara) nel frutteto dimostrativo della Fondazione. L'obiettivo è chiaro: testare in frutteti sperimentali differenti combinazioni di impianto e cultivar per dare indicazioni utili a produttori e operatori.

Dopo l'introduzione di Fabio Galli e Alessandro Zago della Fondazione Navara, l'agronomo Michele Mariani di Alimenta ha illustrato i vari sistemi di impianto sui diversi cloni direttamente in campo.
Lo schema sperimentale è costituto da tre impianti messi a dimora nel 2005, 2007 e 2012. In ognuno sono state sperimentate quattro forme d'allevamento: Solaxe con condotta centrifuga, doppio asse, asse colonnare e fusetto. I cloni di Gala cambiano in relazione all'età dell'impianto e, in particolare, il frutteto più recente mostra i cloni più innovativi attualmente sul mercato (Galaval, Ultima Gala, Gala Schniga SchniCo, Gala Royal Beauty proselect) messi a confronto con il clone di riferimento per la pianura, Gala Buckeye Simmons.

Quest'ultimo resta una "certezza" per il frutticoltore, grazie alla costanza produttiva e all'elevato sovraccolore rosso dei frutti. In particolare, nel sistema Solaxe ha toccato 80 tonnellate l'ettaro anche se, in generale, i cloni nelle differenti forme d'impianto superano senza problemi le 50 ton/ha. La produttività è un elemento ormai assodato, anzi le strategie di diradamento chimico spesso non sono sufficienti a mantenere un carico produttivo equilibrato, tanto che serve il ripasso manule.



L'elemento centrale è senza dubbio il colore, per il quale c'è una ricerca assidua. Ogni nuovo clone è sempre più rosso e colora sempre prima; ne sono una prova tangibile le due new entry Devil Gala e Gala Schniga SchniCo red(s). I frutti di questi due cloni evidenziano un sovracolore rosso pressoché totale, con tonalità molto accese, tanto che sembra quasi di essere di fronte alla varietà Red Chief.
E per gli areali di pianura, nei quali l'ottenimento del sovracolore è più complicato rispetto agli areali montani, è sicuramente un fattore interessante. Tuttavia, bisogna porre attenzione al momento della raccolta: i frutti si colorano almeno una settimana prima della maturazione commerciale (quest'anno prevista tra il 5 e il 6 agosto) e possono indurre il frutticoltore a raccogliere in anticipo per arrivare il prima possibile sui mercati.

La continua evoluzione varietale mette poi in difficoltà il frutticoltore, visto e considerato che dopo dieci anni il clone è obsoleto, mentre l'impianto potrebbe proseguire senza problemi per altri cinque, se non dieci, anni.

Copyright 2017 Italiafruit News