Tremila quintali di lenticchie di Castelluccio di Norcia Igp

Prima raccolta dopo il sisma. Coldiretti: «Ottima qualità ma la siccità ridurrà i volumi del 30%»

Tremila quintali di lenticchie di Castelluccio di Norcia Igp
Prima raccolta dopo il terremoto per le lenticchie a indicazione geografica protetta (Igp) di Castelluccio di Norcia, il borgo umbro di montagna completamente distrutto dalle terribili scosse del luglio 2016. Un momento di forte valore simbolico per i produttori locali che, ieri mattina, si sono dati appuntamento sul Pian Grande per "celebrare" l'avvio delle operazioni di mietitura.

Quest'anno, fa sapere la Coldiretti, "le strade interrotte dal sisma e la siccità hanno ostacolato le semine e le lavorazioni, rese possibili grazie a un vero e proprio blitz dei nostri produttori che ha consentito l'arrivo dei mezzi agricoli, dopo che avevano addirittura rischiato di saltare del tutto".

"La lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp - ha sottolineato Roberto Moncalvo, presidente nazionale dell'organizzazione agricola, presente in prima persona all'evento in campo - è un esempio della capacità di resistenza degli agricoltori che, nonostante le difficoltà, continuano a presidiare il territorio e a difenderne le risorse con caparbietà". 

In questa stagione, la produzione è di ottima qualità ma è prevista in calo del 20-30% a causa del caldo e della siccità, per un totale di circa tremila quintali.

Il legume è coltivato in maniera del tutto naturale a 1.400 metri di altitudine e viene confezionato in sacchetti di juta o di plastica e in contenitori di cartone, dal peso di 250 grammo, mezzo chilo o un chilo che riportano, in tutti e tre i casi, il marchio Igp. Un segno distintivo che questo prodotto pregiato "porta" da vent'anni.

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