Madrid può vantare Tejerina. E Roma?

Perché per l'ortofrutta l'Italia a Bruxelles tratta sempre con le seconde linee

Madrid può vantare Tejerina. E Roma?
Sarà per solidarietà femminile, sarà per ammirazione verso le persone intraprendenti, ma a me il ministro spagnolo dell’Agricoltura e della pesca, l’alimentazione e l'ambiente (Mapama), Isabel García Tejerina, piace.
Da quando ricopre questo incarico, maggio 2014, ha dimostrato non solo la giusta attenzione ma anche l’approccio corretto, ed efficace, verso i temi caldi dell’agricoltura spagnola ed europea in generale.

Ingegnere agronomo, Isabel García Tejerina ha un master in economia agraria e diritto e, prima di diventare ministro, è stata a lungo segretario generale del dicastero. Quindi ha dalla sua parte almeno tre fattori: esperienza, preparazione, conoscenze.

Ne è dimostrazione evidente quanto accaduto negli ultimi giorni a Bruxelles, con la decisione della Commissione Europea di triplicare i ritiri dal mercato di pesche e nettarine, con quantitativi supplementari, nel caso della Spagna, pari a 19.550 tonnellate. Contro le 4.760 ton attribuite all'Italia.
Nelle ultime settimane, infatti, Isabel García Tejerina ha partecipato attivamente ai negoziati con la Commissione e la conclusione è, di fatto, la risposta alle richieste del Governo spagnolo, e del suo ministero dell'Agricoltura, per affrontare la situazione di crisi del settore.

Insomma, dietro l’annuncio di Bruxelles c’è un mese di lavoro intenso da parte del Mapama. Durante questo periodo, il ministro Tejerina, e i servizi tecnici ministeriali, sono stati in comunicazione permanente con la Commissione Europea e i suoi Servizi. È stato mantenuto anche un contatto costante con le organizzazioni di settore e delle comunità autonome per monitorare la situazione quotidianamente. Per questo motivo, il ministero ha mantenuto un fitto calendario di incontri fin dall'inizio di questa campagna.

Data la natura strutturale dei problemi che affliggono le drupacee, il Mapama ha già annunciato la convocazione di un gruppo di lavoro con il comparto per il prossimo autunno, in modo da raggiungere un accordo per l'attuazione di misure a medio e lungo termine che aiutino a ripristinare l’equilibrio tra offerta e domanda.

Intanto, sul versante italiano, gli operatori hanno apprezzato il lavoro dei dirigenti del Mipaaf. In attesa del primo Tavolo nazionale, convocato a settembre, per affrontare in modo strategico i principali problemi dell’ortofrutta nazionale. Ancora una volta, però, senza la certezza che il ministro Martina partecipi.

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