Strategia nazionale sull'ortofrutta: la sfida inizia ora

Schiavelli: «E’ un bene pubblico e renderla operativa un dovere sociale»

Strategia nazionale sull'ortofrutta: la sfida inizia ora
La definizione e l’attuazione di una Strategia nazionale per il settore ortofrutticolo sono - ovviamente - di fondamentale importanza sia per gli operatori, che per l’economia del Paese. E l’evento organizzato ieri da Unaproa all’Accademia dei Georgofili di Firenze ha ribadito i motivi per cui va apprezzato il lavoro svolto in modo corale dalle Unioni (Italia Ortofrutta e Unaproa), l’Alleanza delle cooperative agroalimentari e il ministero delle Politiche agricole, con il supporto di Fruitimprese.

“A causa della mancata aggregazione in Op (Organizzazioni di produttori) ogni anno l’ortofrutta italiana lascia in Europa 250 milioni di euro. Ecco perché rendere operativa la Strategia nazionale sull’ortofrutta è per noi un lavoro di assoluta priorità, che deve coinvolgere l’intero Paese – ha dichiarato Antonio Schiavelli, presidente Unaproa - Il settore ortofrutticolo aveva assoluto bisogno di una strategia che potesse convogliare gli sforzi delle singole Op in azioni di sistema favorevoli all’intero comparto e all’economia italiana”.

Per Schiavelli, dunque, fare sistema tra le Op è l’unica strada per raggiungere risultati in termini di reddito, qualità ambientale e salute: “Implementare in maniera efficace la Strategia nazionale, attuando una collaborazione di tipo orizzontale tra le aziende, assicura una maggiore competitività a livello internazionale, un grande contributo all’ambiente e alla salute e un’imprescindibile salvaguardia di un settore che rappresenta l’identità dell’Italia”.

“In questo senso, la Strategia nazionale è un bene pubblico e la sua efficace implementazione un dovere sociale", ha aggiunto Schiavelli. “L’evento di oggi è solo l’inizio di un percorso fortemente voluto dalla nostra Unione e su cui assicuriamo il nostro impegno al comparto ortofrutticolo e all’intero Paese”.

“Il catasto e la riorganizzazione di un unico sistema informativo in Agea sono certo le priorità per dare attuazione all’obiettivo della programmazione della produzione, così come l’innovazione va perseguita in tutte le sue possibili declinazioni, ma con focus sul miglioramento qualitativo delle produzioni, che è la nostra vera arma nell’internazionalizzazione", ha commentato, intervenendo nel merito dei cardini della strategia, Giuseppe Blasi, capodipartimento Dipeisr del Mipaaf. "E’ il tempo di permettere ai frutticoltori di riappropriarsi del valore che è stato disperso a vantaggio di altri soggetti della filiera”. 

“La nuova Strategia nazionale 2018/22, che abbiamo approvato dopo un lungo percorso di concertazione, prevede molte novità molto interessanti che mirano a rendere competitiva la filiera dell’ortofrutta italiana – ha evidenziato il sottosegretario al Mipaaf, Giuseppe Castiglione – Tocca ora agli stakeholder dare contenuto e metterle in pratica per rilanciare il comparto attraverso un’organizzazione più efficiente e proattiva sui mercati”.

Il presidente dei Georgofili, Giampiero Maracchi, ha sottolineato l’importanza del settore italiano dell’ortofrutta, un patrimonio unico in Europa, sia per la qualità delle aziende dal punto di vista dell’innovazione, sia per la ricchissima varietà nel settore orticolo e nel settore frutticolo. “La sfida della competizione internazionale - ha spiegato Maracchi - può essere vinta soltanto utilizzando al meglio quanto è stato sviluppato dalla ricerca, a partire dalla tradizione. La ricchezza del germoplasma che abbiamo in Italia deve essere utilizzata come opportunità per sviluppare la nostra competitività”.

A questo proposito, nell’ambito dei programmi comuni sanciti dal protocollo di intesa siglato dai Georgofili con Unaproa, ci sarà anche la realizzazione di un “Repertorio” che valorizzi e divulghi in maniera semplice tutte le varietà italiane delle piante da orto e da frutto.

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