Brexit senza libero scambio? L'impatto sui prezzi in Uk

Studio del British Retail Consortium: rincari fino al 30% per la spesa alimentare

Brexit senza libero scambio? L'impatto sui prezzi in Uk
Se il Regno Unito uscirà dall'Unione Europea senza raggiungere un accordo di libero scambio commerciale, la maggiore parte degli alimenti importati dall'Unione Europea sarà soggetta alle tariffe della Wto e, di conseguenza, il costo medio per l'importazione di questi prodotti dovrebbe aumentare mediamente del 22%, con punte del 44% per il formaggio e del 40% per la carne. E' quanto evidenzia un nuovo studio del British Retail Consortium (Brc) - associazione che rappresenta tutti maggiori retailer britannici - che ha stimato i costi potenziali della Brexit ai danni dei consumatori britannici.

Oggi più dei tre quarti del cibo importato (79%) proviene dall'Ue. Come ha sottolineato l'associazione, le nuove tariffe porteranno inevitabilmente a prezzi al dettaglio più elevati per gli alimenti di consumo quotidiano. E ad essere toccati saranno anche i cibi locali, soprattutto se le aziende di produzione britanniche decideranno di allineare le quotazioni dei prodotti nazionali a quelli stranieri.



Come ha osservato Andrew Opie, direttore Food Policy del Brc, "la priorità del Governo britannico deve essere assicurare la continuità del libero scambio con l'Ue partire da marzo 2019, per offrire ai consumatori la giusta Brexit".

Altrimenti, in base ai risultati dello studio, che ha analizzato un paniere di alimenti di largo consumo, i pomodori dovrebbero registrare un incremento di prezzo compreso tra il 9 e il 18%, per i broccoli viene stimato un +5-10%, mentre i rincari per carne e formaggi potrebbero raggiungere addirittura il 30%. Gli effetti sulla spesa settimanale saranno rilevanti.




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