Crisi di pesche e nettarine, la ricetta di Apofruit

«Qualità, differenziazione, politiche europee. L'esempio della fragola. Bene il tavolo nazionale»

Crisi di pesche e nettarine, la ricetta di Apofruit
Qualità, differenziazione e politiche europee potrebbero giocare un ruolo fondamentale sul futuro della frutta estiva. È quanto emerge da una riflessione a tre voci con il presidente di Apofruit Mirco Zanotti (a destra nella foto), il direttore generale Ilenio Bastoni (a sinistra) e il direttore commerciale Mirco Zanelli riportata sull’ultimo numero del bimestrale “Apofruit Notizie”. Per i vertici dell’importante impresa cooperativa è innegabile che la crisi della frutta estiva e in particolare di pesche e nettarine, "sia ormai strutturale ed è altrettanto evidente il fatto che il problema debba essere affrontato in uno scenario continentale; appare tuttavia necessaria un’analisi approfondita della situazione con valutazioni articolate, finalizzate a tracciare un quadro d’insieme da cui partire con idee nuove”. 

Nell’ultimo decennio, si  sottolinea Apofruit, “l’andamento della frutta estiva è stato alquanto altalenante, registrando più periodi caratterizzati da difficoltà piuttosto che da elementi positivi”. In Europa la produzione di pesche e nettarine risulta stabile mentre il mercato ha subìto significativi cambiamenti: l’embargo russo, la svalutazione della sterlina e l’instabilità politica dei Paesi della costa sud mediterranea hanno pesato in maniera importante. Altro elemento da considerare è l’aumento della disponibilità di frutta estiva contemporanea a pesche e nettarine come albicocche, susine e uve le quali, con le nuove varietà, hanno allungato o anticipato il calendario di commercializzazione a discapito del comparto peschicolo. Il tutto, in uno scenario di “sensibile diminuzione dei consumi”. 



Nell’ambito di questa riflessione i dirigenti di Apofruit riportano il positivo esempio della fragola per tracciare un percorso che può essere intrapreso anche per pesche e nettarine: “Una storia esemplare per le strategie messe in atto per uscire da una crisi che ne aveva appannato pesantemente i risultati economici", evidenziano. "Per molto tempo la fragola si è presentata sul mercato come produzione indifferenziata sia per varietà che per zone d’origine. La segmentazione e la differenziazione sono state le armi con cui si è combattuta la crisi, con nuove varietà testate grazie alla ricerca divenute identitarie per singoli Paesi e areali, con nuovi packaging e progetti di qualità".

Per i massimi esponenti di Apofruit queste innovazioni potrebbero, dunque, orientare anche le strategie anticrisi per le pesche, che continuano a presentarsi sul mercato in prevalenza con il classico cestino, confezione commodity per eccellenza, ma probabilmente non più appetibile in un mercato segmentato e con forti competitor. Segmentare ulteriormente il reparto della frutta estiva con packaging ad hoc, diversificare i canali commerciali e dar vita ad attività di informazione al consumatore, sono ritenute "le strade da percorrere per rilanciare i consumi e valorizzare le produzioni di qualità".

Per le albicocche questa strategia ha funzionato, aggiungono i vertici di Apofruit: "Hanno aumentato i consumi procapite, grazie a nuove varietà che ci hanno permesso di sviluppare i volumi, di allungare il calendario di commercializzazione, di aumentare significativamente la quota di prodotto destinata al mercato estero, di creare reddito da trasferire ai soci produttori". Per le susine l’esperienza non è altrettanto positiva, anche perché "alcune varietà hanno un’elevata produttività a discapito delle qualità organolettiche. Non a caso in quest’annata il mercato ha premiato di più alcune cultivar tradizionali".

Marca e distintività, per Apofruit, sono requisiti essenziali per soddisfare quei segmenti di mercato che richiedono una qualità superiore. Mentre tra i dati che spiccano anche in annate difficili come quella 2017, prosegue la riflessione, c’è il progresso del biologico, che il gruppo intende sviluppare ulteriormente investendo sul marchio Almaverde Bio.

Apofruit, infine, giudica positivamente la recente costituzione, da parte del ministero delle Politiche agricole del tavolo ortofrutticolo nazionale in cui affrontare in maniera unitaria i temi comuni come redazione di un catasto europeo, barriere fitosanitarie, armonizzazione fitosanitaria, promozioni dei consumi, nuova Ocm: "Sarà indispensabile che questa esperienza venga riportata in ambito europeo per condividere strategie e obiettivi che, solo in sede comunitaria, possono trovare risposte adeguate e unitarie così da adottare strumenti idonei a governare in maniera coordinata una situazione del settore agricolo comune a molti Paesi".

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