Meloni e i pomodori siciliani: servono accordi con la Gdo

L'esponente politico a "Un giorno da pecora": ormai i produttori non li raccolgono più

Meloni e i pomodori siciliani: servono accordi con la Gdo
"Recentemente sono stata a Vittoria, dove ormai non si raccolgono più pomodori Pachino perché il gioco non vale la candela: i produttori percepiscono 20 centesimi il chilo e poi vengono venduti a tre euro dalla grande distribuzione, dove spesso e volentieri peraltro si trova solo prodotto straniero. E’inaccettabile: vanno promossi accordi di filiera per privilegiare e tutelare il Made in Italy e i produttori”. Lo ha detto Giorgia Meloni, presidente di "Fratelli d'Italia", in occasione della puntata di martedì di "Un giorno da pecora", la popolare trasmissione pomeridiana di RaiRadioUno, in occasione della quale l'esponente politica si è cimentata nella preparazione di una "Caprese". Che le le ha fornito lo spunto per parlare delle "vicissitudini" dell'ortaggio siciliano.
   
Meloni era stata nella città ragusana lo scorso luglio, visitando il mercato alla produzione e incontrando un gruppo di imprenditori agricoli che le hanno sollecitato interventi per il settore.
"Il crollo dei prezzi dei prodotti siciliani, la concorrenza estera avvantaggiata da accordi scellerati come il Ceta e il mancato sostegno del Governo hanno ridotto l’agricoltura siciliana al collasso", aveva sostenuto nell'occasione Meloni. "Migliaia di aziende agricole chiudono settimana dopo settimana e le famiglie continuano ad indebitarsi. Abbiamo chiesto con forza che la crisi del settore agricolo sia qualificata come emergenza nazionale e trattata alla pari delle gravi crisi industriali italiane". E ancora: "La crisi agricola ha portato all’indebitamento dei nostri produttori e alla loro incapacità di versare il dovuto con le banche. Ciò ha causato migliaia di procedure esecutive sulle prime case o sulle stesse aziende".

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