«Mercato in espansione, ok segmentazione e apirene»

Il punto di Infia sulla stagione dell'uva: Spagna coraggiosa, confezioni da 500 grammi al top

«Mercato in espansione, ok segmentazione e apirene»
Un mercato in espansione, con volumi, varietà e consumi tutti in aumento. Quello di Infia è un osservatorio privilegiato per il commercio dell’uva: il gruppo romagnolo, ai vertici internazionali nel packaging dell’ortofrutta, collabora con alcuni dei principali esportatori del pianeta e può fornire indicazioni preziose a proposito delle tendenze. “Vendiamo sempre più contenitori destinati a questo prodotto, sta aumentando il trading in giro per il mondo”, spiega il direttore commerciale di Infia Fabio Zoboli. 

“Lavoriamo soprattutto con aziende che inviano uva in Europa, in primis sudafricani, cileni, peruviani, indiani, egiziani. L’Egitto quest’anno ha espresso grandi volumi approfittando del ritardo iniziale della campagna europea mentre, restando nel Nord Africa, il Marocco è diventato marginale. In particolare evidenza Spagna, Portogallo, e Perù, mentre il Cile ha ridimensionato gli invii in Europa ma sta aumentando il peso specifico in Asia. Messico e Usa, ancora, si confermano Paesi di spicco, pur destinando il grosso della produzione al mercato interno”.
 
Cresce notevolmente l’importanza delle varietà apirene: “In Spagna ormai è quasi tutto senza semi. Quest’anno non hanno avuto problemi qualitativi, la campagna è partita lentamente e poi è decollata; molto sviluppato l’export, hanno conquistato svariati Paesi tra cui una fetta importante del mercato inglese, pur a fronte di  prezzi più bassi della scorsa stagione”.  “Anche la Grecia - prosegue Zoboli - è fortemente votata al senza semi: esporta ormai solo varietà apirene. L’Italia si sta adeguando alle esigenze del mercato internazionale ma sconta un po’ di ritardo rispetto ai suoi concorrenti continentali".

"In generale - prosegue il direttore commerciale di Infia - la stagione europea è partita un paio di settimane dopo. In Italia i volumi sono inferiori allo scorso anno di parecchio (-25%) ma è anche vero che il 2016 fu annata di super produzione; in realtà, quindi, è una campagna solo un po' più scarsa rispetto ad una normale. Per quanto riguarda le vendite, le transazioni, attorno al 25 luglio, sono partite bene; da inizio settembre c’è una certa fiacca. In Spagna, invece, i volumi saranno leggermente superiori rispetto all’anno scorso”.
 
Per quanto riguarda i formati “l’unità di vendita si sta consolidando sui 500 grammi”, sottolinea Zoboli. Che aggiunge: “La segmentazione dell’offerta è imponente. Quelli che probabilmente sono stati capaci di sfruttare maggiormente tale tendenza sono stati gli spagnoli che, prendendosi molti rischi, si propongono sul mercato con un’ampia e innovativa gamma varietale. Negli ultimi quattro-cinque anni, c’è stato un vero e proprio boom di varietà”.
 
Il trend di Infia, conclude il suo direttore commerciale, è positivo. Pesano, però, i costi delle materie prime che restano sostenuti, con tendenza ad incrementi sia nel caso del polipropilene che del Pet. Tutto ciò a causa probabilmente della generale ripresa industriale che sta facendo aumentare il consumo di tutte le materie prime, dai metalli ai cartoni sino alle plastiche.

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