Cesac: campagna difficile per orticole, patate e cipolle

Cesac: campagna difficile per orticole, patate e cipolle
La campagna delle orticole è stata caratterizzata, quest’anno, da un andamento abbastanza complesso, con una sensibile diminuzione delle rese produttive per le patate, provocata dal clima eccezionale, e problemi di commercializzazione per le cipolle a causa dell’offerta eccedentaria. A delineare la fotografia del settore è Stefano Andraghetti, presidente del Cesac di Conselice (Ravenna), cooperativa aderente ad Apo Conerpo e leader in questo comparto.

“A fronte della riduzione della produzione – prosegue Andraghetti – le patate hanno comunque subito una sensibile diminuzione dei prezzi, per il prodotto non regolamentato da un contratto di fornitura, provocata dal netto aumento delle semine e dalla sovrapposizione delle produzioni pataticole di diverse regioni”.

In questo contesto, i segmenti di prodotto di qualità, come le patate al selenio e le patate Dop Bologna, hanno risposto bene alla fase commerciale ottenendo buone quotazioni.
“Per quanto concerne le cipolle – ricorda il presidente del Centro Economico Servizi Agricoli – si confermano le difficoltà di mercato per le gialle, mentre le bianche e le rosse evidenziano un trend soddisfacente. Anche in questo caso è stato determinante il lavoro svolto in campagna dai tecnici del Cesac, che hanno suggerito ai produttori l’introduzione di impianti d’irrigazione a manichetta per ridurre i danni da siccità e la conseguente malattia dei bulbi. Con queste misure, le rese e la qualità si sono potute attestare su livelli decisamente soddisfacenti”.

“In questo periodo, caratterizzato dalla programmazione delle semine, dalla chiusura di alcuni mercati per motivi geo-politici e dalla concorrenza insostenibile di paesi che coltivano orticole con costi nettamente inferiori ai nostri, – conclude Andraghetti – la cooperazione, che già consente il conferimento a molti associati di Bologna, Ravenna e Ferrara, a fronte di una crisi di entità eccezionale ritiene sia quanto mai urgente e necessario un intervento straordinario. Una misura che preveda una reale aggregazione commerciale dell’intera filiera produttiva e consenta, tra l’altro, di disporre di adeguate risorse da investire in ricerca, sviluppo e promozione, leve indispensabili per differenziare e qualificare le nostre produzioni”.

Fonte: Ufficio stampa Cesac