Banane francesi, due anni per tornare alla normalità

Martinica e Guadalupa: dopo l'uragano la produzione calerà del 90% nei prossimi mesi

Banane francesi, due anni per tornare alla normalità
Martinica e Guadalupa. Il passaggio dell’uragano Maria il 18 e 19 settembre scorso ha devastato le piantagioni di banane: la produzione calerà del 90% nei prossimi nove mesi.

Secondo una prima stima effettuata dall’Ugpban, Unione dei Consorzi di Banane, le piantagioni sono andate completamente distrutte in Guadalupa, dove operano 200 produttori che danno lavoro a circa 1.500 dipendenti, e sono state danneggiate per il 70% in Martinica: qui si parla addirittura di 400 aziende produttrici, con un seguito di 4.500 lavoratori.

Come spiega il direttore dell’Unione, Philippe Ruelle, "le piante sono state sradicate. La produzione crollerà da cinquemila a 500 tonnellate alla settimana. Occorrerà attendere nove mesi prima che la produzione riparta, ma per tornare a pieno regime ci vorranno almeno due anni".



Esattamente un anno fa, la filiera aveva già subito i danni provocati dal passaggio di Matthew, ma nulla in confronto alla devastazione attuale: considerando lo sradicamento e la rimozione di intere piantagioni, si stima che le perdite dei raccolti sfioreranno i 100 milioni di euro.

La banana di Martinica e Guadalupa, infatti, con le sue 200mila tonnellate, copre il 40% del mercato francese. Nel 2015 l’Ugpban ha investito su una linea di confezionamento a Dunkerque, che mettesse in risalto la nazionalità del prodotto. Per valorizzare al massimo il frutto, si è persino stabilita una vendita al pezzo, anziché al chilo.

La direzione dell’Unione assicura che la strategia di valorizzazione intrapresa sarà portata avanti, nonostante l’inevitabile calo produttivo dei prossimi mesi.

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