Kiwi, Agrintesa: nella leggenda con Excalibur

Stabilimento 4.0 e boom di «G3». La campagna vista da Moretti

Kiwi, Agrintesa: nella leggenda con Excalibur
La struttura è quella storica di Castel Bolognese (Ravenna), dedicata da sempre alla lavorazione e alla conservazione del kiwi di Agrintesa. Qui quasi trent’anni fa sono state condotte le prime prove, qui si è deciso lo sviluppo della specie in Romagna. E qui la cooperativa faentina ha deciso di investire per qualificare ulteriormente la propria produzione. Cinque milioni di euro per la ristrutturazione dello stabilimento, in parte realizzata con i fondi del Programma di sviluppo rurale della Regione Emilia Romagna. Dimensioni e tecnologia dei nuovi impianti di calibrazione e confezionamento dei frutti, progettati e realizzati su misura dalla ditta Sermac di Cesena, sono avveniristiche, come anche efficacia e risparmio energetico.

E all'inaugurazione di sabato era tutto sotto gli occhi di tutti, e già in funzione: l’impianto di pre-calibratura è composto da due calibratrici dotate di otto linee ciascuna con una capacità oraria complessiva di 40 tonnellate; la linea di confezionamento, che rileva qualità esterna e interna dei singoli frutti, ha una potenzialità di 18-20 tonnellate l’ora.


Da sinistra, Gianni Amidei, presidente di Brio, Raffaele Drei e Cristian Moretti, rispettivamente presidente e direttore generale di Agrintesa, Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative, e Gabriele Chiesa, direttore generale di Apo Conerpo

“La produzione di kiwi da parte dei nostri soci aumenta in progressione, sia a polpa gialla che a polpa verde – dice a Italiafruit News il direttore generale, Cristian Moretti – e il potenziamento del magazzino di Castel Bolognese è proprio da vedere in quest’ottica”.

Le previsioni sono impressionanti: in tre-quattro anni si dovrebbe quasi quintuplicare la produzione attuale di kiwi giallo, fino a 25mila tonnellate. La superficie passerà in due anni dagli attuali 550 a 750 ettari. Del resto, la coop faentina è già ai vertici nazionali con il 10% della produzione complessiva di questo frutto, potendo contare anche su 1.900 ettari destinati alla coltivazione di kiwi verde.

L’intera installazione, che Agrintesa ha chiamato Excalibur in onore della leggenda di Re Artu, promette una lavorazione più efficiente e qualificata dei frutti delicati, come i kiwi gialli Zespri G3, per i quali Agrintesa ha un programma per 620 ettari totali, di cui due terzi già messi a dimora. Oltre agli impianti di lavorazione sono stati inseriti due nuovi tunnel di raffreddamento rapido per la gestione del prodotto destinato all’esportazione oltremare, 1.200 posti pallet di stoccaggio mentre è stata migliorata la qualità di conservazione con nuovi assorbitori di etilene e umidificatori inseriti all’interno delle 44 celle di conservazione. Nello stabilimento, poi, è stato realizzato un laboratorio per il monitoraggio qualitativo dei kiwi in campo e in post-raccolta, dedicato a Luciano Matteucci, il memorabile frigorista della cooperativa scomparso a maggio. Nel magazzino, che in estate sarà destinato alla lavorazione di susine e albicocche, saranno impiegate 250 persone.



Poi la previsione del direttore generale di Agrintesa sulla prossima campagna: “La nostra produzione è concentrata in Emilia-Romagna, dove le perdite sono stimate attorno al 10%, decisamente inferiori rispetto a quanto previsto per il resto d’Italia. Ci sono, quindi, ottime prospettive, se sapremo gestire il prodotto e fare sistema”.

“In particolare, Agrintesa arriverà a 36mila tonnellate di kiwi verde e a seimila di giallo. La raccolta del kiwi giallo G3 è iniziata da più di due settimane e proseguirà per altri sette-dieci giorni, poi via via si procederà con la raccolta delle altre varietà. Come sempre – conclude Moretti – raccoglieremo i kiwi al giusto momento, cioè al raggiungimento dei parametri ottimali. Una scelta che contraddistingue il nostro lavoro e che ci permette di differenziarci sul mercato mondiale, per la cura che mettiamo in campagna e che, da oggi, valorizzeremo ulteriormente in post-raccolta”.

Copyright 2017 Italiafruit News