Innovazioni per la frutta al G7 dell’agricoltura di Bergamo

Innovazioni per la frutta al G7 dell’agricoltura di Bergamo
Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali comunica che si è conclusa venerdì, nell’ambito degli eventi collaterali del G7 dell’agricoltura di Bergamo, la tre giorni di ‘Agrogeneration’, un evento del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e Future Food Institute dedicato all’innovazione della filiera agroalimentare, patrocinato dal Mipaaf e organizzato in collaborazione con Vazapp.
 
Quella di Bergamo è stata una tappa importante che si è aggiunta alle precedenti di Catania, Bologna e Milano e che ha visto protagonisti studenti, ricercatori, agricoltori e giovani innovatori di una maratona di idee e progetti sui temi principali che riguardano il territorio (diffusione e tutela del Made in Italy e i valori delle filiere), l’importanza dell’educazione alimentare, fino ad arrivare al ruolo cruciale della ricerca nel mondo agroalimentare.

Inoltre, in collaborazione proprio con il ministero delle Politiche agricole alimentari e con il Ministero dell’Istruzione, è stato organizzato un hackathon che ha coinvolto 100 studenti delle scuole superiori italiane. Con l’aiuto di esperti, i ragazzi hanno lavorato insieme per creare invenzioni e prototipi sul tema della sostenibilità nella filiera agroalimentare. Due i progetti vincitori, realizzati da gruppi di studenti provenienti da più istituti delle varie regioni.

Long Lasting Food: per diminuire la velocità di deperimento di frutta e verdura con l’utilizzo di confezioni caratterizzate da un tappo fornito di un getto di batteri non patogeni in grado di impedire la formazione di muffe.

Ri Water: il maggiore spreco di acqua avviene nei punti adibiti al controllo dei luoghi che ospitano grandi eventi, come ad esempio stadi o aeroporti. Il progetto vuole evitare di sprecare l'acqua che rimane nelle bottigliette che non possono entrare in questi luoghi. Tutto grazie a un distributore che può raccogliere tappi e bottiglie per riusare la plastica e ovviamente anche l'acqua avanzata che può essere usata per creare zone verdi come orti verticali negli aeroporti e stadi, per irrigare o pulire.

“Arriviamo alla ministeriale di domani - afferma il ministro Maurizio Martina - con un bagaglio ricchissimo che è quello delle idee, dei progetti e dell’entusiasmo di questi giovani che sono il volto del nostro Paese. Quando diciamo che rappresentano il nostro futuro, non stiamo solo investendo sul nostro domani ma ci stiamo prendendo un impegno serio sulla loro formazione. Che inizia oggi. Questa è una parola chiave che ci portiamo dietro da Expo Milano e che, a due anni di distanza, vede ancora il nostro Paese protagonista di una discussione internazionale su questioni globali in campo agricolo e agroalimentare. Noi vogliamo continuare a fornire a questi ragazzi gli strumenti necessari per affrontare il mondo del lavoro in un settore sempre più strategico come questo, sia dal punto di vista dell’occupazione che economico. Un accompagnamento che parte dai banchi di scuola e prosegue poi in quello delle startup. Innovare vuole dire contribuire a realizzare un cambiamento. Un salto di qualità necessario che dobbiamo compiere insieme.”

Come la ricerca in agricoltura intende affrontare le sfide del mondo che ci aspettano? L’agricoltura del domani, infatti, sarà multifunzionale: oltre alla semplice produzione di cibo, valorizzerà e conserverà identità territoriali, naturali e paesaggi, con servizi agricoli e forestali mirati e dalle prestazioni sempre elevate grazie alle nuove tecnologie. La tendenza, infatti, è quella di un’economia sostenibile sempre più a basse emissioni di carbonio e all’insegna dell’innovazione.

Proprio in quest’ottica deve essere letta la crescente attenzione nei confronti dell’agricoltura di precisione e di una gestione agro-ambientale diretta all’ottimizzazione delle risorse, in grado di garantire quindi produzioni agricole ecocompatibili e di qualità. L’agricoltura di precisione, infatti, permette un approccio integrato basato su acquisizione di dati agro-ambientali e modelli di simulazione, che devono essere legati però alla storia e alla tradizione del prodotto. Inoltre, coinvolgendo tutti gli attori della filiera, è possibile esaltare il prodotto finale nel rispetto della qualità agro-ambientale. Elemento quest’ultimo che, insieme alla salubrità, alla certificazione dell’origine, alla riconoscibilità e alla tracciabilità degli alimenti, rappresenta per i consumatori un vero prerequisito irrinunciabile, che aggiunge un ulteriore valore ai prodotti.

"E' chiaro che in simile scenario, così complesso e delicato, contrassegnato da sfide epocali - ha commentato Salvatore Parlato, presidente del Crea - la ricerca svolga un ruolo essenziale. La scienza, infatti, in quanto portatrice di innovazione tecnologica, ha il compito sostanziale di costruire e garantire il futuro dell’agricoltura. Non va trascurato, ad esempio, il suo apporto nel valutare la vulnerabilità dell’agricoltura ai cambiamenti climatici o nel preservare e valorizzare gli ecosistemi ad essa connessi, attraverso la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità".

Fonte: Ufficio stampa Mipaaf e Crea