Uva da tavola, salgono i prezzi per il prodotto di scarto

Lodico: quest'anno l'industria paga meglio e si può fare più qualità sul fresco

Uva da tavola, salgono i prezzi per il prodotto di scarto
La qualità dell'uva da tavola che si trova in commercio quest'anno è superiore a quella della campagna 2016 anche perché il prodotto di scarto viene meglio remunerato. I grappoli ritenuti non idonei alla commercializzazione e conferiti negli impianti che realizzano concentrati per l'industria sono pagati sopra i 30 centesimi il chilo, più del doppio dell'anno scorso. Lo conferma a Italiafruit News Salvatore Lodico, presidente della cooperativa Insieme e del Consorzio di tutela dell'uva Italia Igp di Canicattì.

"L'uva da tavola che nei vigneti viene selezionata e ritenuta non idonea al commercio per conformazione, aspetto o calibro, quest'anno viene pagata bene dall'industria - osserva l'imprenditore - perché a livello globale manca prodotto. Questo ci aiuta a coprire i costi produttivi in campo e di conseguenza a migliorare la qualità media del prodotto destinato alla spedizione. I prezzi? Quest'anno parliamo di 30 centesimi il chilo contro i 12 dello scorso anno. I produttori sono così più motivati a selezionare e così si evita di rovinare il mercato con un'uva non all'altezza delle aspettative del consumatore".

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