L'uva biodinamica siciliana conquista i mercati del Nord

Golden Grapes, certificata Demeter da 20 anni, produce l'uva insacchettata

L'uva biodinamica siciliana conquista i mercati del Nord
L'uva biodinamica siciliana conquista i mercati del Nord Europa. I grappoli raccolti dalla Golden Grapes di Naro (Agrigento) sono certificati Demeter dal 1997 e in questi vent'anni il prodotto dell'azienda della famiglia Brucculieri si è affermato in Germania, Svizzera e nei Paesi scandinavi.

Il fondatore dell'azienda, Luigi Brucculieri, è stato un precursore del biologico, ha poi sposato i principi della coltivazione biodinamica e nella sua vita imprenditoriale è sempre stato innovativo: nel 1989, per esempio, è stato protagonista delle prime prove di uva insacchettata e ancora oggi coltiva con soddisfazione l'uva con questa tecnica.



“La certificazione Demeter è fondamentale per operare sul mercato tedesco – spiega a Italiafruit News Dario Brucculieri, figlio di Luigi e oggi al timone della Golden Grapes – La produzione aziendale, circa seimila quintali di uva da tavola ottenuti su una superficie di 25 ettari, è tutta biologica e praticamente venduta tutta all'estero: produciamo la tradizionale uva Italia, ma per il Nord Europa le senza semi rappresentano una forte richiesta, abbiamo Crimson, Ruby Seedless e Centennial. I prezzi? In linea con lo scorso anno, dipende tutto dal tipo di lavorazione, ma mediamente variano tra 1,40 a 2 euro il chilo al produttore. L'uva Demeter spunta 10 cent in più rispetto alla biologica”.



Golden Grape, come accennato, si caratterizza per la produzione di uva insacchettata. “Con questo metodo riusciamo a garantire un prodotto salubre, protetto e dalle caratteristiche gustative importanti – prosegue Dario Brucculieri – Trattiamo l'uva sono con zolfo fino a giugno, quando nei primi 10 giorni del mese ogni singolo grappolo d’uva viene inserito in un sacchetto, che resta sino al momento della raccolta. Il nostro sogno sarebbe quello di far arrivare l'uva insacchettata direttamente al supermercato, senza che nessuno la tocchi, ma finora non siamo mai riusciti a superare la diffidenza del consumatore, che vuole vedere il prodotto. Ecco perché stiamo sperimentando un nuovo tipo di sacchetto trasparente e compostabile. Dobbiamo comunicare di più questa modalità di coltivazione al consumatore”.



Per il futuro, oltre a spingere sull'uva insacchettata, la famiglia Brucculieri sta lavorando al recupero di una vecchia varietà di uva tardiva, chiama “l'uva d'inverno”. “Ne abbiamo trovati alcuni ceppi, vogliamo propagarla e tra due anni avremo la prima produzione – spiega l'imprenditore siciliano – E' un'uva a bacca bianca con i semi. In prospettiva il nostro territorio dovrebbe poi introdurre tre varietà: bianca, rosata e nera senza semi da affiancare alla nostra Italia”.



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