Glifosato, risoluzione Ue: eliminarlo entro il 2020

Glifosato, risoluzione Ue: eliminarlo entro il 2020
La commissione Ambiente del Parlamento europeo ha approvato ieri, con 39 voti contro 9 (10 astenuti), una risoluzione non vincolante che chiede la graduale eliminazione dell'uso del Glifosato entro il 2020. Gli eurodeputati invitano a prendere in considerazione l'aumento dei finanziamenti alle agenzie europee Efsa (sicurezza alimenti) e Echa (chimici) in modo che possano intraprendere studi autonomi e indipendenti sulla valutazione del rischio associato all'uso delle sostanze chimiche. La risoluzione sarà votata dalla plenaria di Strasburgo il 24 ottobre, il giorno prima del voto dei Paesi Ue su una proposta di rinnovo dell'autorizzazione del glifosato per 10 anni.

Poco prima della risoluzione Ue, Compag, l'associazione nazionale dei commercianti di mezzi e prodotti per l'agricoltura, aveva preso le difese del Glifosato esprimendo perplessità in merito alle polemiche in corso. La parola, secondo l'associazione, dovrebbe essere data alla scienza e quindi ai risultati scientifici. "Il comparto agricolo italiano, che già oggi impiega i prodotti chimici in maniera corretta e consapevole, non si spiega il perché della polemica sull'uso del Glifosato. L'intera comunità scientifica si trova concorde nell'affermare l'assoluta garanzia del prodotto in questione", afferma Fabio Manara, presidente di Compag e portavoce degli associati. "A riprova di ciò, non va dimenticato che i residui di sostanze chimiche sui prodotti agricoli coltivati in Italia risultano di molto inferiori alla media della Comunità Europea, che di per sé raggiunge risultati di eccellenza. I dati ufficiali assegnano all'Italia un 1,2% di irregolarità, contro il 2,9% europeo, a testimonianza della qualità dei prodotti agroalimentari italiani e dell'oculatezza nell'uso dei prodotti chimici".

Il quadro normativo europeo per la registrazione dei fitosanitari è noto per essere uno dei sistemi maggiormente rigorosi a livello mondiale. L'Italia, in particolare, eccelle non solo nella qualità delle produzioni, ma anche nel garantirne la salubrità, ovvero nel controllo dei fenomeni di resistenza di determinate sostanze e nel rispetto dei residui ammessi sugli alimenti.
 
"Togliendo il Glifosato dal mercato - continua Manara - gli agricoltori dovrebbero in qualche modo sopperire al controllo delle malerbe, e questo avverrebbe con altri prodotti e con un maggior numero di interventi di diserbo, sia chimici che meccanici, con un conseguente aumento medio per ettaro dei costi di lavorazione del suolo agricolo e una evidente penalizzazione dello stesso, che si romperebbe e si impoverirebbe maggiormente".
 
Il Glifosato, ricorda Compag, "è una molecola fondamentale per l'applicazione delle tecniche di agricoltura conservativa indirizzate a contenere l'emissione di C02 nell'ambiente, migliorare il contenuto della sostanza organica e l'attività microbiologica dei terreni, e ridurre i fenomeni di erosione della parte più fertile del suolo. Pertanto, come tutte le altre sostanze regolarmente utilizzate e opportunamente verificate, deve essere ritenuto idoneo e non arbitrariamente demonizzato per rischi non comprovati".

L'associazione Compag, quale spin-off di Confcommercio, convoglia circa 8mila attività commerciali di dimensioni medio-piccole, in grado di produrre il 66% del fatturato del settore privato quantificabile in 2.500 milioni di euro.

Fonte: Ansa - Compag