Dall'uva ai peperoni continua la scalata del Perù

In cinque anni il Paese ha guadagnato 18 posizioni nel ranking degli esportatori di ortofrutta

Dall'uva ai peperoni continua la scalata del Perù
Il Perù sta continuando a scalare la classifica dei principali Paesi esportatori di prodotti ortofrutticoli. Il Paese andino, infatti, come riporta il sito Agraria.pe, ha guadagnato 18 posizioni dal 2011 a oggi, passando dal 36esimo al 18esimo posto.

"La nostra crescita nell'export è stata possibile grazie al fondamentale lavoro del Servizio nazionale di sicurezza agricola (Senasa)", ha detto Ricardo Polis (in foto), presidente dell'Associazione peruviana dei produttori agricoli (Agap) durante un convegno a Lima. "La certificazione della salute delle piante - ha sottolineato - è una condizione fondamentale per vendere nei principali mercati internazionali".

L'Agap include sette associazioni di produttori, ognuna specializzata in specifiche colture: l'Instituto Peruano del Espàrago y Hortalizas rappresenta gli asparagi e ortaggi, ProCitrus gli agrumi, ProGranada la melagrana, ProHass l'avocado, ProVid l'uva da tavola, Apem il mango e ProArandanos il mirtillo. Quest'ultimo è un prodotto su cui sta concentrando un fortissimo interesse dei coltivatori, visto che la produzione nazionale di mirtilli si attesta oggi a quasi 30mila tonnellate (+870% sul 2014).

Negli ultimi anni, la positiva collaborazione tra Senasa, l'Agap e i suoi membri ha consentito al Perù di migliorare le condizioni fitosanitarie delle spedizioni di ortofrutta e agrumi, nonché di entrare in nuovi mercati esteri con l'uva da tavola (Cina, Corea del Sud, ecc.), il mango e l'avocado.

Il settore dell'ortofrutta peruviano punta ora a nuovi traguardi. Nei prossimi cinque anni saranno via via introdotti 250mila ettari di nuovi impianti, che si sommeranno ai 183mila attualmente coltivati. Con questi investimenti, il Perù potrà raggiungere - secondo Polis - un valore all'esportazione di 4.230 milioni di dollari entro il 2021.

Peperoni e peperoncini dovrebbero figurare tra i prodotti più in crescita. Le loro raccolte, infatti, triplicheranno nel prossimo decennio fino a 500mila tonnellate.

"Dobbiamo cercare - ha concluso il presidente di Agap - di fare passi in avanti con istituti di ricerca, società di servizi e media, per promuovere ciò che abbiamo fatto e far sì che i giovani possano vedere l'agricoltura come un'opportunità".
 
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