Monitor
«Mele, all'estero si lotta con Francia, Polonia e Usa»
Sacchetto (Piemonte Asprofrut): «I nostri competitor hanno prezzi inferiori»
Quella appena iniziata è la quarta campagna melicola da quando l'embargo russo è in vigore e le restrizioni commerciali introdotte da Mosca continuano a riflettersi sul mercato. Un mercato che vede più competitor scontrarsi nelle stesse piazze e l'Italia, con i prezzi alti che si registrano, rischia di perdere quote nelle esportazioni. E' questa l'analisi di Domenico Sacchetto, presidente di Piemonte Asprofrut, che fotografa per Italiafruit News lo scenario in cui i melicoltori italiani si stanno muovendo in queste settimane.
“Partiamo dai volumi – esordisce Sacchetto – per i danni da gelo sofferti in primavera non disponiamo della produzione degli anni scorsi, calcoliamo un calo del 20-30%. La qualità, però, è buona anche se mancano quantitativi soprattutto nel gruppo delle mele rosse, in modo particolare per la Red Delicious, mentre va un po' meglio per la Gala. Su queste mele, poi, per colpa del clima estivo troppo caldo, abbiamo perso un calibro rispetto alle ultime annate. In compenso, non ci possiamo lamentare dei prezzi”.
Le quotazioni sono alte, ma questa è un'arma a doppio taglio. “Siamo in difficoltà – sottolinea il presidente di Piemonte Asprofrut – perché su Paesi target per le nostre esportazioni, come Emirati Arabi e India, i francesi e gli americani arrivano con prezzi inferiori, anche di 2-3 dollari a cartone, un valore che fa la differenza. Noi cerchiamo di tenere il prezzo ma le vendite sono inferiori. Per il Nord Africa, invece, la Polonia con la chiusura del mercato russo è diventata un competitor importante”.
Domenico Sacchetto è anche presidente della Mela Rossa Cuneo Igp. “Il prodotto a marchio fatica a decollare perché i nostri mercati sono quasi tutti oltremare e fuori dall'Europa non possiamo promuovere l'Igp. Ma le cose dovrebbero presto cambiare. Nei prossimi cinque anni avremo un raddoppio della produzione di mele in Piemonte: con la morìa del kiwi e i problemi di mercato delle pesche si è espiantato parecchio e i produttori piemontesi che si sono fiondati sui piccoli frutti e le mele, prodotti che stanno dando reddito”.
Copyright 2017 Italiafruit News
“Partiamo dai volumi – esordisce Sacchetto – per i danni da gelo sofferti in primavera non disponiamo della produzione degli anni scorsi, calcoliamo un calo del 20-30%. La qualità, però, è buona anche se mancano quantitativi soprattutto nel gruppo delle mele rosse, in modo particolare per la Red Delicious, mentre va un po' meglio per la Gala. Su queste mele, poi, per colpa del clima estivo troppo caldo, abbiamo perso un calibro rispetto alle ultime annate. In compenso, non ci possiamo lamentare dei prezzi”.
Le quotazioni sono alte, ma questa è un'arma a doppio taglio. “Siamo in difficoltà – sottolinea il presidente di Piemonte Asprofrut – perché su Paesi target per le nostre esportazioni, come Emirati Arabi e India, i francesi e gli americani arrivano con prezzi inferiori, anche di 2-3 dollari a cartone, un valore che fa la differenza. Noi cerchiamo di tenere il prezzo ma le vendite sono inferiori. Per il Nord Africa, invece, la Polonia con la chiusura del mercato russo è diventata un competitor importante”.
Domenico Sacchetto è anche presidente della Mela Rossa Cuneo Igp. “Il prodotto a marchio fatica a decollare perché i nostri mercati sono quasi tutti oltremare e fuori dall'Europa non possiamo promuovere l'Igp. Ma le cose dovrebbero presto cambiare. Nei prossimi cinque anni avremo un raddoppio della produzione di mele in Piemonte: con la morìa del kiwi e i problemi di mercato delle pesche si è espiantato parecchio e i produttori piemontesi che si sono fiondati sui piccoli frutti e le mele, prodotti che stanno dando reddito”.
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