Mac Fruit inaugura la nostra stagione cinese

Grande interesse per la frutta Made in Italy. E il Dossier pera va avanti

Mac Fruit inaugura la nostra stagione cinese
Per Renzo Piraccini il 22 novembre è una data da segnare sul calendario. Intanto perché la prima edizione di Mac Fruit Attraction China, in programma fino a domani a Shanghai nell’ambito di Horti Cina, ha aperto i battenti con una grande affluenza di pubblico. Poi perché alla cerimonia di inaugurazione (che per la cultura cinese significa davvero un momento celebrativo) a portare i saluti sono stati chiamati i principali rappresentanti delle autorità cinesi, ma anche lo stesso presidente di Cesena Fiere. Che ha potuto così lanciare la prossima edizione di Macfrut (dal 9 all’11 maggio 2018 a Rimini).

Sceso dal palco, Piraccini ha partecipato alla conferenza per presentare le eccellenze ortofrutticole e agroalimentari dell’Emilia Romagna, in presenza di esponenti di spicco della Regione. A cominciare dall’assessore all’agricoltura, Simona Caselli, che ha ricordato le denominazioni d’origine del territorio e l’importanza del modello Dop-Igp a livello di sicurezza e sostenibilità, soprattutto in un’ottica di visione bilaterale italo-cinese.



A Paolo Bruni, presidente di Cso Italy, il compito di illustrare il progetto triennale europeo “Freshness from Europe” che mira a migliorare il consumo di frutta e verdura, rendendo percepibile la qualità dell’offerta Made in Italy. Che, nello specifico per l’ortofrutta significa 17 milioni di tonnellate (sette per la frutta e tre per gli agrumi), per un export di circa 2,7 milioni di ton. Tra i vari prodotti citati, Bruni si è soffermato sulle pere (700mila ton di frutti, il 32% della produzione Ue, delle quali però l’Italia esporta solo il 20%).

Piraccini si è invece concentrato sulle novità che riguarderanno l’edizione 2018 di Macfrut, in particolare il Tropical fruit congress e l’invito – fatto in diretta - a 50 buyer cinesi a prendere parte sia alla kermesse dell’ortofrutta sia al Cibus di Parma. Una capacità di fare sistema sottolineata anche da Marcella Pedroni di Cibus, che ha firmato l’accordo per favorire l’arrivo di compratori esteri alle due manifestazioni, entrambe in programma nel maggio del prossimo anno.

Tutti gli argomenti sono stati ripresi dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini che, nelle sue conclusioni, ha ricordato come sia impossibile parlare di internazionalizzazione senza avere rapporti con il gigante asiatico.
“Siamo di fronte a un comparto leader dell’agroalimentare emiliano-romagnolo ed europeo che sta dimostrando la propria capacità di fare sistema dalla terra alla tavola - ha affermato Bonaccini - L’export rappresenta una voce sempre più importante per la nostra regione, ma oggi per vincere sui mercati globali occorre saper fare squadra”. Con il presidente Bonaccini e l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, anche Palma Costi, assessore alle Attività produttive.

A completare la "giornata perfetta", infine, l’incontro dei rappresentanti regionali con massime autorità del ministero dell’Agricoltura cinese che ha portato a un ulteriore aggiornamento del Dossier pere.



Nel 2016 il valore delle esportazioni di prodotti ortofrutticoli verso la Cina è stato pari a 27 milioni di euro, in crescita del 12,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il quadro di insieme però parla di una Cina che importa dieci volte l’export italiano (132 milioni di euro). Un mercato strategico, dunque, visto l’elevato potenziale di sviluppo.

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