«Sarà un Natale senza exploit per frutta e verdura»

La presidente dei dettaglianti Prampolini: ripresa traballante, consumi stagnanti. L'analisi

«Sarà un Natale senza exploit per frutta e verdura»
“I dati ci dicono che la ripresa c’è, ma denotano nel contempo come sia ancora traballante e discontinua. L’oggettiva aumentata disponibilità delle tredicesime non sembra riverberarsi su un aumento della propensione al consumo, pertanto ci aspettiamo un Natale in linea con il 2016”. Donatella Prampolini Manzini, presidente nazionale dei dettaglianti dell’alimentazione Fida-Confcommercio, commenta così, per Italiafruit News, le aspettative in vista della fine dell’anno per il food e per l'ortofrutta. “Il settore alimentare - aggiunge - si conferma tra i settori trainanti, al primo posto per quel che riguarda i regali utili. Prevediamo comunque volumi stazionari. Anche il settore ortofrutta sembra avere lo stesso andamento: dopo una leggera flessione nel mese di novembre, ci si aspetta un dicembre in linea con l'ultimo mese dell'anno scorso”.
“Da segnalare - conclude Prampolini - che in questo periodo, storicamente, il consumatore va alla ricerca di prodotti di qualità e delle tipicità del proprio territorio”.

Rispetto all'anno scorso il quadro economico migliora ma nei mesi finali del 2017 la ripresa ha perso lancio e il reddito disponibile delle famiglie è stagnante dalla seconda metà dello scorso anno: questa l’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio che ha presentato giovedì un focus sull'andamento dei consumi, l'ammontare delle tredicesime e la propensione alla spesa e ai regali per il Natale. 



Per quanto riguarda i consumi  si è ancora sotto di circa mille euro rispetto al massimo del 2007 ma ne sono stati recuperati altri mille rispetto ai minimi del 2014, con una crescita del 6,3% nel quadriennio 2015-2018. 

Le tredicesime disponibili crescerebbero di quasi 1,1 miliardi, da 34,4 a 35,5 miliardi di euro; aggiungendo le risorse che si stima i lavoratori autonomi destineranno alle spese di dicembre e al Natale - prosegue la ricerca Confcommercio - si ottiene un valore superiore a quello dello scorso anno, in crescita del 3,9% rispetto al 2016. 

Depurando dall'inflazione, pure modesta, e dividendo per il numero di famiglie si ottiene la spesa mensile per consumi che dovrebbe avvicinarsi ai 1.500 euro, superando i precedenti massimi e facendo segnare in termini di risorse reali un ritorno ai livelli pre-crisi.  Il che - per Confcommercio - potrebbe essere una buona indicazione per il prossimo Natale, sempre che fiducia e reddito disponibile non giochino brutti scherzi e sempre che gli acquisti della settimana del Black Friday non si rivelino sostitutivi di quelli del Natale. 

La percezione della crisi c’è ancora, non si riduce la percentuale di coloro che ritengono non sia ancora finita: la conferma di un malessere che frena la crescita. 

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