Glifosate, Bayer riapre il dossier

Il gruppo tedesco intensifica la ricerca per trovare un'alternativa all'erbicida entro tre anni

Glifosate, Bayer riapre il dossier
Venerdì scorso a un incontro con l'Associazione dei giornalisti economici e finanziari (Ajef) il presidente di Bayer Francia, Frank Garnier, ha detto che il gruppo tedesco ha intenzione di riaprire il “dossier glifosate” e di intensificare la ricerca per trovare soluzioni alternative all’uso dell’erbicida. Lo riferisce una nota dell'Agenzia France Press.

“Se l'acquisizione di Monsanto si concretizzerà entro la primavera del 2018 – ha spiegato Garnier - riprenderemo in mano il dossier con tutta la trasparenza necessaria (...) e lavoreremo in collaborazione con le autorità di vigilanza”.
Riconoscendo che “il glifosate è un prodotto molto importante per l'intera agricoltura”, il Ceo di Bayer ha dichiarato che negli ultimi anni il gruppo ha “dedicato un centinaio di milioni di euro alla ricerca di prodotti sostitutivi. Stiamo lavorando a soluzioni che consentano agli agricoltori di fare a meno del glifosato, ma oggi non ne abbiamo ancora individuata una”.

Per il numero uno di Bayer France la soluzione futura non sarà solo chimica, ma - probabilmente - la combinazione di sostanze naturali e processi meccanici. “In futuro – ha precisato - dovremo avere approcci molto più raffinati e meno universali”.

Il glifosate, un erbicida totale (non selettivo) scoperto dalla Monsanto, è “un generico estremamente attraente, perché molto efficace ed economico”, ha aggiunto Garnier.
L'Unione Europea ne ha appena rinnovato l'autorizzazione per cinque anni, ma la Francia vorrebbe vietarlo al più tardi entro tre anni.

Più in generale, Garnier ha parlato dello sviluppo della “massima trasparenza” e del “dialogo” sui prodotti fitosanitari: proprio in quest’ottica, Bayer ha appena realizzato un sito web che mette a disposizione gli studi scientifici sui suoi prodotti.

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