Erboristi e studenti sul piede di guerra

Raccolta firme online per fermare il nuovo Decreto sulle piante officinali

Erboristi e studenti sul piede di guerra
Erboristi, laureati e studenti universitari in Scienze e tecnologie erboristiche sono sul piede di guerra dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, in esame preliminare, di un nuovo Decreto legislativo sulla "Disciplina della coltivazione, della raccolta e della prima trasformazione delle piante officinali". Il provvedimento, proposto del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, prevede infatti l'abrogazione della legge n. 99 del 1931 che regola l'attività di erboristi ed erboristerie in Italia e, quindi, di fatto, eliminerebbe la figura professionale dell'erborista.

A guadagnarci, dall'altra parte, sarà invece il settore agricolo e agroalimentare. Il Decreto, infatti, come spiega un comunicato stampa dell'ultimo Consiglio dei Ministri del 22 dicembre scorso (clicca qui per leggerlo), "chiarisce in maniera inequivoca che la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione delle piante officinali sono considerate a tutti gli effetti attività agricole".

"L'erboristeria italiana, la vendita, il consiglio, la miscelazione delle piante officinali e dei loro derivati, attività svolta dall'erborista, diverrebbe una pratica consentita a chiunque in mancanza della indispensabile conoscenza sul riconoscimento e sulla sicurezza delle piante officinali", spiega Angelo Di Muzio, presidente della Federazione erboristi italiani (Fei), aderente a Confcommercio, che teme "la perdita di migliaia di posti di lavoro sia nel settore della vendita al dettaglio che per quanto riguarda i laboratori erboristici".

Il giudizio nei confronti delle istituzioni è pesante: "E' una vergogna senza fine - secondo la Fei - in pratica l'erborista non esiste più. In silenzio si sta compiendo lo scempio del settore erboristico italiano. Un atto che può avere gravi conseguenze sulla salute pubblica".

"Il danno al settore e alla collettività sarebbe gravissimo - aggiunge Di Muzio - tenendo presente che esistono i Corsi di laurea in Scienze e tecnologie erboristiche istituiti presso le facoltà di Farmacia in concorso con Medicina ed agraria seguiti da migliaia di studenti che non avrebbero più alcun riconoscimento".

Pochi giorni fa, così, la Federazione ha lanciato la raccolta firme "Giù le mani dall'erboristeria" su Firmiamo.it, sito web specializzato in petizioni, che ha già raggiunto circa ottomila firme. L'appello online è indirizzato non solo a Martina, ma anche al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. La protesta, quindi, sembra appena iniziata.

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