Sos dal Veneto: salviamo le arance siciliane

Il governatore ed ex ministro Zaia: tutelare il prodotto nazionale

Sos dal Veneto: salviamo le arance siciliane
Sos per le arance italiane. L'ennesimo. La curiosità è che questa volta arriva dal "profondo Nord". Per bocca - anzi, per "post" su facebook - del governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia, già ministro delle Politiche Agricole. Commentando un servizio sugli agrumi siciliani andato in onda sabato scorso, 20 gennaio, nella trasmissione “Dalla vostra parte” di Rete 4 (un coltivatore catanese mostra il magazzino pieno di arance e afferma di non sapere come liberarsene non avendo mercato né valore, “nella totale indifferenza delle istituzioni”), Zaia, solidarizza e lancia una precisa proposta per salvaguardare il “Made in Italy”: “Arance bellissime, sane, genuine e italiane”, scrive sul social. “Peccato che valgano zero, e che i produttori siano costretti a buttarle perché quelle estere arrivano da noi a prezzi stracciati. A questo schifo ci sono due soluzioni: leggi che tutelino il prodotto nazionale; comprare italiano. Non smetterò mai di dirlo: scegliere il cibo nazionale significa salute e pure tutela delle nostre aziende!”.



Numerosi i commenti al post da parte dei follower di Zaia (foto sopra): i due più “apprezzati”, con oltre 100 “like” ciascuno, sottolineano da un lato che “bisogna tassare l’importazione” e dall’altro che “per rendere competitivo il prezzo delle arance basterebbe aggirare la grande distribuzione, unico soggetto che guadagna nel settore ortofrutticolo taglieggiando i fornitori, ossia gli agricoltori, per poi rivendere la merce ad un prezzo decuplicato al consumatore”.

Protezionismo e filiera corta, dunque. Una ricetta che, complice la campagna elettorale, viene "somministrata" in diversi ambiti e diverse versioni. La globalizzazione, per qualcuno, può attendere.

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